Nell'incontro dell'8 ottobre con il Sottosegretario Magri riguardante il riordino della sanità militare, avevamo rappresentato la nostra idea di sanità militare come parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale, quindi del sistema sanitario delle Regioni-ASL/AO e delle Università/Policlinici, conservando alcune caratteristiche e peculiarità ma perdendone altre.
In questa ottica quindi, non un solo Policlinico del Celio, come neanche un servizio territoriale di medicina legale (già in capo alle ASL) o uno o più centri trasfusionali (anche questi parte integrante di una rete organizzata dalle ASL ma di valenza e circuito nazionale) o un servizio di vaccinazioni specifico per i militari.
Giunge notizia che gli ospedali e gli ambulatori dedicati agli uomini in divisa avranno in modo strutturale la possibilità di aprirsi all'esterno, attraverso convenzioni con le Regioni, dando anche ai medici militari la possibilità di esercitare la libera professione intramoenia.
Una scelta di ''supporto al Servizio Sanitario Nazionale''.
Così spiega il Sottosegretario alla Difesa Gianluigi Magri, come ''un piccolo contributo della Difesa alla richiesta di salute del Paese''.
Medici, strutture e competenze militari andranno riorganizzate in chiave ''interforze'' e potranno essere parte di una più stretta ''sinergia'' tra servizio sanitario militare e civile.
La nostra proposta è stata dunque pregevole di considerazione nonchè spunto per un'iniziativa di riordino della sanità militare in linea con un concetto generale integrato con il sistema Sanitario Nazionale.
Ma sappiamo che al Ministero si sta già procedendo a una riorganizzazione interna che, senza un minimo di confronto con le Organizzazioni Sindacali e anticipando la riforma dello strumento militare ancora in discussione in Commissione Difesa alla Camera, dovrebbe concludersi alla fine del 2013.
Un colpo al cerchio ed uno alla botte dunque, con il chiaro intento di convincere le forze in campo - politica sindacato e pubblica opinione - della bontà della riforma dello strumento militare.