Dal 22 settembre milioni di lavoratrici e lavoratori si sono fermati, gridando basta al genocidio del popolo palestinese, basta alla complicità del nostro governo, basta a un’economia di guerra che devasta i territori e precarizza le vite.
Da allora la mobilitazione non si è mai fermata.
Nei porti di Genova, Livorno, Ravenna, Taranto e Trieste abbiamo bloccato le navi israeliane, impedendo che le nostre mani venissero usate per caricare armi e morte.
Abbiamo scelto da che parte stare: con la resistenza, con la giustizia, con la libertà del Popolo Palestinese.
Ora la Global Sumud Flotilla è in mare, sfida i blocchi, porta aiuti e speranza a una popolazione stremata da anni di assedio.
Se verrà fermata o attaccata, se proveranno ancora una volta a zittire la solidarietà internazionale, USB proclamerà lo sciopero generale immediato.
Perché chi tocca la Palestina tocca tutti noi.
Perché chi reprime la solidarietà colpisce la libertà di tutti i popoli.
Perché ogni porto, ogni fabbrica, ogni piazza deve diventare un fronte di resistenza.
Il 4 ottobre, a Roma, costruiremo una piazza enorme, popolare, determinata.
Un mare di mani sorreggerà la flotta della libertà.
Una piazza per la Palestina, contro la guerra, contro il massacro, per un futuro di giustizia sociale e internazionale.
Se bloccano la Flotilla, blocchiamo tutto.