TRASFERIMENTI IN INPS, IL GIOCO DELLE TRE CARTE I POSTI NELLE SEDI APPAIONO E SCOMPAIONO
(13/23) Prima dell’incontro sindacale di ieri mattina abbiamo denunciato l’ingiustizia di aver reso indisponibile un certo numero di posti in alcune sedi per il trasferimento del personale già in servizio all’INPS, salvo vederli rispuntare nell’elenco delle destinazioni per il personale vincitore e idoneo del concorso di consulente della protezione sociale.
Nella riunione il direttore centrale risorse umane ha minimizzato su quanto accaduto e, richiamando l’accordo sulla mobilità sottoscritto il 14/06/2022, ha riferito che dopo l’ingresso dei vincitori e idonei del concorso pubblico si potrà rivedere la situazione di chi non ha ottenuto il trasferimento nella sede indicata come prima preferenza.
Nessuna vergogna a far apparire, sparire e ricomparire posti nelle sedi da parte di un’amministrazione che somiglia a quei figuri che, in strada, su un improvvisato piano “di lavoro”, manovrano velocemente tre carte da gioco invitando gli astanti ad indovinare dov’è l’asso di bastoni. E non è mai dove siamo sicuri che dovrebbe essere. Carta vince, carta perde, dov’è il posto per il trasferimento?
USB con fermezza ha respinto la proposta del capo del personale e ha ribadito l’esigenza di assegnare ora i posti disponibili al personale che ne ha fatto richiesta, senza attendere successivi ripescaggi. L’accordo sulla mobilità parla chiaro: la mobilità deve essere definita prima dell’ingresso dei neoassunti. Quindi, si rendano disponibili prioritariamente per i trasferimenti i posti che “miracolosamente” sono apparsi nel prospetto delle assegnazioni del personale di prossima assunzione.
Siamo fiduciosi che i futuri colleghi comprendano che sia giusto riconoscere al personale già in servizio la sede di destinazione più favorevole, laddove ci siano gli spazi nel fabbisogno territoriale, così come siamo convinti che coloro che si apprestano ad entrare nei ruoli dell’INPS si aspettino di trovare regole chiare e trasparenti e non una politica del personale improntata sul paternalismo e il clientelismo, nemici della dignità dei lavoratori.
Qualcuno, anche tra i sindacati, vorrebbe i lavoratori sottomessi, per gestirli meglio e lanciargli ogni tanto un osso, godendo nel vederli azzuffarsi gli uni con gli altri per accaparrarsi il piatto più prelibato. Noi siamo impegnati ogni giorno a far sì che i lavoratori attraversino la loro vita lavorativa a schiena dritta, senza dover abbassare il capo. Per questo non ci stanchiamo di rivendicare pari trattamento e pari opportunità per tutti, come in questo caso. Chi promette di risolvere il problema dei trasferimenti a fine aprile lo faccia subito, insieme alle soluzioni per il personale di prossima assunzione, altrimenti dobbiamo pensare che ha la volpe sotto il braccio e fa promesse che non manterrà.