La Suprema Corte di Cassazione, sezione lavoro con sentenza del 20/07/2023, ha rigettato il ricorso promosso da Trentino Trasporti Spa (presentato dopo che la Corte di Appello di Trento aveva riconosciuto ai lavoratori il diritto a vedersi riconosciuti i 24 minuti di agente unico), accertando quindi in maniera definitiva l’illegittimo comportamento tenuto da Trentino Trasporti Spa, che con la disdetta unilaterale degli accordi effettuata nel 2014, aveva di fatto tolto al personale viaggiante, facendo prestare in guida parte di quei tempi.
Ricapitolando la vicenda, il tempo di agente unico è previsto dalla contrattazione aziendale di Trentino Trasporti, istituito dopo la soppressione del bigliettaio a bordo degli autobus, quale riconoscimento del fatto che l’autista si sarebbe quindi trovato da solo sul bus, a ricoprire anche alcune delle mansioni che in precedenza erano svolte dal secondo agente.
In una prima fase, i minuti di agente unico riconosciuti giornalmente erano 40, poi con un accordo del 2001 furono ridotti a 24 minuti al giorno di riduzione sul turno di servizio e quindi retribuiti ma senza una prestazione di guida effettiva.
Trentino Trasporti Spa nel 2014, dopo aver dapprima tentato di eliminare il tempo di agente unico con un accordo sindacale bocciato in fase referendaria dai lavoratori, procede con una disdetta unilaterale di gran parte della contrattazione collettiva aziendale tra cui l’accordo che istitutiva e regolava il tempo di agente unico.
Successivamente alla disdetta, l’azienda ha proceduto a smembrare i 24 minuti di agente unico in 14 minuti riconosciuti a titolo di tempo di trasferimento da e per il deposito di via Innsbruck e 10 inserendoli in turno come tempo effettivamente guidato dal personale viaggiante.
Come USB Lavoro Privato sin dalla prima ora ci siamo opposti alla disdetta effettuata dall’azienda dichiarandola illegittima inquanto andava ad intaccare un diritto effettivo dei lavoratori e altresì intaccava il principio costituzionale della retribuzione correlata all’attività lavorativa, dato che il personale avrebbe lavorato di più a parità di stipendio.
Dopo una lunga serie di scioperi ed una posizione aziendale che non mutava, USB ha promosso una causa per far dichiarare illegittimo l’operato aziendale e quindi confermare quanto dichiarato già nella prima fase della vertenza, ossia che il tempo di agente unico non poteva essere disdettato.
Ora a distanza di anni e dopo tre lunghi gradi di giudizio arriva finalmente la conferma finale che quanto USB aveva dichiarato dalla prima ora, assieme ai lavoratori ricorrenti, era corretto: quanto effettuato dall’azienda è illegittimo ed ora lo testimonia anche la Cassazione, che con questa sentenza pone fine ad una vertenza giudiziaria durata oltre 7 anni.
Una sentenza storica che non solo ristabilisce il diritto dei lavoratori di Trentino Trasporti, ma sbugiarda tutti quei soggetti, tra cui alcuni rappresentanti sindacali di altre sigle, che all’epoca dichiaravano che nulla si sarebbe potuto fare per era tutto legittimo.
Come USB, già dai prossimi giorni ci adopreremo affinché la sentenza trovi piena applicazione non solo per i ricorrenti, ma altresì per tutti i lavoratori del servizio Urbano di Trentino Trasporti.
In conclusione, non possiamo che ringraziare pubblicamente gli Avvocati Nadia Concer e Nardelli Franco che hanno seguito, in tutte le sue fasi, questa causa dal primo grado alla Cassazione e a cui va tutta la nostra riconoscenza.
USB Lavoro Privato
del Trentino Alto Adige