La Confederazione USB di Ascoli Piceno ha appreso dagli organi di stampa locali che le confederazioni CGIL CISL UIL avrebbero sottoscritto un protocollo d’intesa con il direttore dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Ascoli Piceno.
Si stigmatizza il mancato coinvolgimento della USB di Ascoli Piceno, ampiamente rappresentativa sul territorio ed in particolare nell’azienda sanitaria territoriale.
Così come è inaccettabile l’esclusione dei delegati RSU AST AP eletti nella lista USB P.I. dal tavolo tecnico di contrattazione con evidente compressione della democrazia sindacale e della pluralità di opinioni.
Verosimilmente, a proprio parere, il mancato coinvolgimento dell’organizzazione sindacale provinciale e delle RSU USB P.I. del comparto Sanità, elette dai lavoratori, è riconducibile al fatto di doversi confrontare con una organizzazione sindacale per niente accomodante e, quindi, poco gradita.
Evidentemente, scegliersi gli interlocutori rende tutto più semplice per la parte datoriale, ma con la conseguenza che i risultati, in termini di avanzamento dei diritti dei lavoratori, sono praticamente inesistenti.
Si ribadisce l’assoluta insufficienza dell’attuale gestione che ha determinato, ai danni dell’utenza, la sottrazione di posti letto (ad es. nei reparti Patologia e Nefrologia di Ascoli Piceno, Murg a San Benedetto del Tronto), la diminuzione dei posti letto per acuti, la mancata riapertura di alcuni raparti e servizi chiusi nel periodo del covid come Urologia e DH Psichiatrico in Ascoli Piceno, il sovraffollamento dei P.S. a causa della carenza posti letto per acuti, liste d’attesa infinite e, vergognosamente, spesso non accessibili da parte dei cittadini a cui il CUP (Centro Unico di Prenotazione) non è in grado di dare nemmeno una data!
In buona sostanza la Direzione, sin dal suo insediamento, ha diminuito fortemente l’offerta sanitaria del nostro territorio per acuti (basta citare che dal PIAO mancano 50 posti letto che la Regione Marche ha certificato per il nostro territorio).
Contestualmente le condizioni generali del personale sanitario, che paga sulla propria pelle il prezzo della carenza e della inefficienza anche subendo aggressioni fisiche, sono peggiorate sia sotto il profilo dei carichi di lavoro, sia sotto l’aspetto economico. L’attuale dotazione organica e l’organizzazione del lavoro sottopongono il personale a turnazioni estenuanti (riposi saltati, turni di oltre 10 ore consecutive anche in due reparti diversi, infermieri lasciati soli a gestire pazienti complessi e delicati nel reparto Neonatologia, Nefrologia, ecc., solamente 2 OSS per coprire tre reparti, personale itinerante che trottola ogni giorno da un reparto all’altro e da presidio ospedaliero all’altro per coprire buchi dovuti alla carenza di personale).
Il tutto con inevitabile aumento dei rischi per la salute e la sicurezza e peggioramento dell’assistenza dovuta ai degenti.
Allo stesso personale, poi, vengono negati diritti di natura retributiva come il tempo vestizione/svestizione, buoni pasto, ferie non godute, migliaia di ore eccedenti non remunerate e tanto altro.
Inoltre la Contrattazione Integrativa è ferma al palo, a differenza delle altre AST presenti nella Regione che hanno invece già sottoscritto accordi decentrati.
Così come c’è una assoluta inerzia, mancanza di informazione, trasparenza e coinvolgimento della parte sindacale sui Fondi Contrattuali negando, di conseguenza, anche la possibilità di contrattazione dei vari istituti contrattuali sanciti dal CCNL Sanità. Nella Contrattazione dovuta come USB intendiamo lottare per aumentare le indennità per lavoro notturno a tutti i dipendenti; aumentare l’indennità di pronta disponibilità, aumentare Indennità in vari servizi come ad esempio casa Circondariale e tutto il personale afferente al DSM e presso altri reparti fortemente problematici.
Al contrario, vi è l’inderogabile necessità, rispetto alla quale la Direzione è del tutto inattiva, di dare forma ad un piano straordinario di assunzioni stabili per colmare la grave carenza di personale sanitario tecnico e amministrativo, garantire il rispetto dei LEA; di procedere alla riapertura dei reparti Urologia, DH Psichiatria secondo piano RSA Offida; riattivazione posti letto soppressi Murg, Neurologia e culle Neonatologia; di un piano per la re-internalizzazione dei servizi concessi in appalto; … altro che protocolli del tutto inconcludenti! Tra l'altro le materie che leggiamo inserite nel protocollo sono tutte da inserire nell'Atto Aziendale che attendiamo da mesi dato che la Regione Marche ha emanato già le linnee guida per tale Atto
Tutte le criticità sopra evidenziate, poi, stridono con il fatto che per pochi dipendenti “eletti”AST AP sono stati organizzati corsi di formazione in barca a vela, con tutti gli altri dipendenti stremati ai remi per far avanzare una barca che fa acqua da tutte le parti!
È necessario rilanciare e riaffermare la centralità della Sanità Pubblica garantendo servizi ai cittadini e diritti per i lavoratori. Ciò passa anche attraverso il coinvolgimento di chi, come la scrivente, rappresenta cittadini, lavoratori, disoccupati e pensionati sul territorio.
Pertanto, la scrivente chiede di essere convocata dalla Direzione AST AP per affrontare tutte le gravi problematiche della Sanità Pubblica del Piceno che attanagliano l’utenza ed il personale dipendente.
USB - Confederazione di Ascoli Piceno
Aderente
alla FSM