Si è tenuto ieri 1 giugno l'incontro tra le parti per la stesura del verbale di difesa dopo l'11a contestazione d'addebito disciplinare a danno di Francesco Scorzelli. La difesa, composta, oltre che dallo stesso Scorzelli, anche dall'avvocato Valesini e dal Legale Rappresentante dell'USB Lombardia, Pietro Cusimano, ha rigettato, punto per punto il castello di accuse false e pretestuose, costruite evidentemente per punire l'attività politico - sindacale del nostro delegato, con la speranza di arrivare al licenziamento in modo da far sparire l'unica voce sindacale fuori dal coro. Nulla di ciò che viene contestato a Francesco ha alcuna rilevanza sul piano del rapporto di lavoro.
La parzialità dell'ASST di Lecco appare oltremodo palese anche per la scelta di non prendere nessun provvedimento nei confronti dei due dipendenti che, arbitrariamente ed in modo illecito, hanno rimosso le bandiere dell'USB durante lo stato di agitazione in corso lo scorso mese di marzo; anzi... i due dipendenti sono coloro che, con accuse del tutto false ed infondate, hanno fornito all'ASST di Lecco il pretesto per l'ennesimo attacco all'USB ed al suo delegato.
E' evidente il sistema di potere presso l'ASST di Lecco si regge su complicità che spesso hanno base clientelare, visto che i due "segnalatori" risultano i beneficiari di provvedimenti "ad hoc" per il conferimento illegittimo di ruoli di responsabilità all'interno dell'azienda.
Un sistema, quello dell'ASST di Lecco che ben rappresenta quello della sanità Lombarda che, ancor più durante la pandemia, si è dimostrato una vera accozzaglia di interessi che nulla hanno a che vedere con la tutela della salute e nella logica del comitato d'affari.
L'USB ha dichiarato che segnalerà alle autorità competenti ed all'opinione pubblica ogni situazione poco limpida relativa a questa tristissima vicenda.
Aderente
alla FSM