Abbiamo appreso la notizia che nei giorni scorsi alcune lavoratrici del punto vendita di via Canova hanno subito delle aggressioni fisiche e verbali da parte di alcuni clienti.
Esprimiamo come Organizzazione Sindacale la massima solidarietà, ma evidentemente non può bastare.
Siamo convinti che quanto accaduto sia il frutto di scelte ben precise e mirate da parte di Esselunga.
La nota catena di supermercati ha sempre adottato una politica di subalternità nei confronti della clientela, addirittura facendo corsi di formazione ai propri dipendenti per imparare a rapportarsi in maniera educata (come se non lo fossero..)
USB sostiene con forza da anni che i supermercati sono diventati luoghi in cui si fa tutto tranne che fare la spesa!
Concorsi a premi con relativi bollini, gratta e vinci, pseudo buoni sconti ecc…, tutto ciò in un momento drammatico per la cittadinanza che ha visto aumentare l’inflazione al 12,8% con forti difficoltà addirittura ad acquistare generi di prima necessità.
A tutto questo aggiungiamo nastri orari di apertura fino alle 22.00, 52 domeniche annue di apertura comprese le festività, che non fanno altro che aggravare l’esposizione dei dipendenti a queste aggressioni per futili motivi, dettati spesso dalla disperazione di chi cerca refrigerio o addirittura di bere a basso costo!!
Spesso i turni serali fino alle 22.30/23.00 sono ricoperti da lavoratrici madri o giovani donne e questo avviene in piena solitudine!
In un quadro così complesso e drammatico apprendiamo che la Filcams CGIL ha indetto un timido stato di agitazione, mentre a nostro avviso l’unica arma a disposizione che hanno i lavoratori e le lavoratrici per difendere i propri diritti e la dignità rimane lo sciopero.
Per anni Cgil Cisl e Uil hanno assecondato le richieste della Grande distribuzione firmando contratti nazionali e integrativi aziendali avallando tutte le richieste volte solo all’aumento dei profitti delle grandi catene Alimentari, fino anche al mancato pagamento della Malattia.
Crediamo come USB che sia arrivato il momento di invertire la rotta:
- Basta aperture domenicali e festive
- Riduzione dell’orario di apertura dei punti vendita
- Pagamento della malattia al 100% senza limite di eventi
- Aumenti salariali di almeno 300 euro al mese per fare fronte al carovita e all’inflazione.
USB Lavoro Privato