La pandemia ha peggiorato le condizioni economiche di milioni di persone, evidenziando contraddizioni e precarietà esistenti nel sistema in cui viviamo. Ora, tra PNRR e progetti di sviluppo che sembrano arrivare da fine '800, sembra arrivato il momento per sferrare un nuovo attacco di enorme portata da parte di chi ha sempre approfittato delle disuguaglianze.
Le condizioni di lavoro sempre più svantaggiose che abbiamo visto imporsi negli ultimi 30 anni, i saccheggi dei territori e delle risorse naturali, saranno ancora una volta spinti verso orizzonti cupi.
Mentre chi governa prepara con attenzione il piano della loro ripresa, sparisce dal dibattito e dalle ipotesi di legge l'introduzione di un salario minimo orario, una misura necessaria sia per i suoi effetti che per il suo valore politico. Un segnale inequivocabile, se ci fosse bisogno di chiarirlo, del fatto che nell'assetto attuale di questo Paese c'è spazio per una sola voce: quella del capitale e dei suoi interessi, fatti di speculazione e sfruttamento.
Un'altra voce è necessario che emerga: è il nostro impegno, come sindacato che si occupa proprio di chi è escluso dai diritti basilari del lavoro; è che quello faremo conversando e confrontandoci con Marta e Simone Fana in collegamento online.
Parleremo di salario orario minimo e di prospettive capaci di dare un orizzonte diverso a quello che i Draghi che ci governano ci stanno servendo."
VENERDI' 11 GIUGNO ORE 18:00
AL CaMus (via G. Patania, 16)
NECESSARIA LA PRENOTAZIONE IN BACHECA O AL CELL 3284179665