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Industria

Cresce la repressione sindacale nel caso Jabil/TMA: USB lancia una campagna di solidarietà

Roma,

La TMA S.r.l. ha notificato una nuova contestazione disciplinare al rappresentante sindacale e dirigente regionale USB Michele Madonna, accusandolo di aver espresso — durante la recentissima Assemblea Nazionale di USB — critiche all’operazione di subentro tra Jabil e TMA e alla gestione aziendale dello stabilimento di Marcianise.

Questo atto segue la sospensione di tre giorni già inflitta allo stesso dirigente e il licenziamento di Pasquale Zeno, confermando un vero e proprio disegno repressivo contro chi, in questi mesi, ha difeso pubblicamente la posizione delle lavoratrici e dei lavoratori di Marcianise.

In azienda si è ormai instaurato per tutte le lavoratrici ed i lavoratori un clima di intimidazione permanente, fatto di contestazioni pretestuose, sospensioni, licenziamenti e uso punitivo della cassa integrazione.

Le intimidazioni non si limitano a un singolo caso: il primo a essere colpito è stato Peppe Nappo, seguito da Michele Madonna e, più recentemente, da Giuseppe Nastro — tutti esponenti della nostra organizzazione sindacale, colpiti perché non disposti a chinare la testa di fronte alla gestione autoritaria di TMA.

Dopo le intimidazioni di TMA.

Di fronte a questa escalation, USB lancia una campagna di solidarietà nei confronti di Michele Madonna e di tutti i lavoratori colpiti dalla repressione e dalle intimidazioni di TMA, chiamando alla mobilitazione l’intera organizzazione e il mondo del lavoro.

La conferenza stampa si terrà venerdì 21 novembre a Marcianise — orari e modalità seguiranno con comunicazione ad hoc — alla presenza di Sasha Colautti, responsabile nazionale dell’industria di USB e membro dell’Esecutivo Nazionale Confederale, per fare il punto sulla vertenza, denunciare la repressione in atto e chiarire la posizione dell’organizzazione anche sulla questione della rappresentanza sindacale, oggi ostacolata dalle altre organizzazioni che impediscono ai lavoratori di rieleggere i propri rappresentanti in azienda.

USB non accetterà bavagli né veti.

Difendere chi subisce repressione significa difendere la libertà di parola, la libertà sindacale e la dignità di tutti i lavoratori.

 

USB Lavoro Privato – Categoria Operaia dell’Industria Nazionale