La Torre dei Conti è una struttura del XIII secolo che si trova all'incrocio tra Via Cavour e Via dei Fori Imperiali, in un'area urbanisticamente densa, con una stratificazione storica complessa e tra le più frequentate di Roma, dove ogni giorno transitano migliaia di cittadini e turisti.
L'area su cui la torre insiste, oltre ad essere il cuore della Roma antica, si caratterizza geologicamente come un paleoalveo del fiume Tevere, con faglie sotterrane e suoli instabili.
Da diversi anni la torre era stata puntellata per instabilità strutturali. Il cantiere di ristrutturazione era in attività lunedì mattina, quando poco prima delle 12:00 una parte dell'edificio è crollata, lasciando sotto le macerie quattro operai.
Un secondo crollo è avvenuto poi alle 13.00 circa, mentre erano ancora in corso le operazioni di soccorso, e ha travolto una squadra di vigili del fuoco.
L'edilizia è uno dei settori statisticamente più esposti a incidenti mortali, dove spesso le più basilari regole di salute e sicurezza vengono disattese. È un settore fatto di frammentarietà lavorativa (con infinite catene di appalti e subappalti) e professionale (su un cantiere di restauro operano simultaneamente operai specializzati, architetti, archeologi, geologi, restauratori, geometri, ecc.) dove le procedure si moltiplicano, così come i soggetti coinvolti, rendendo l'ambiente di lavoro estremamente complesso.
Siamo costernati davanti a questo evento. Oltre al grave danno subito dal patrimonio storico-archeologico di Roma - sulle cui cause ci auguriamo venga fatta presto luce - non possiamo non unirci al cordoglio ed alla rabbia per l’ennesimo omicidio sul lavoro avvenuto nel nostro Paese: Octay Stroici, operaio di 66 anni rimasto bloccato per 11 ore sotto le macerie e deceduto in ospedale.
Nei primi nove mesi del 2025, in Italia sono state 791 le morti sul lavoro (che salgono a 1163 se includiamo anche quelle avvenute in itinere) e 272.000 gli infortuni. Si tratta di dati in aumento rispetto al 2024.
Non possiamo accettare che tornare a casa dal lavoro sia una questione di fortuna o di casualità.
Come USB esprimiamo vicinanza a tutte le persone coinvolte ed alla famiglia della vittima: sosteniamo ancora più fermamente la necessità di potenziare i controlli relativi alla sicurezza e di introdurre tutele maggiori per i lavoratori esposti ad alto rischio, a prescindere dal loro inquadramento contrattuale e ambito professionale.
USB - Coordinamento Cultura Slang