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E' il momento di scegliere.

Nazionale,

Comunicato n.36/07

Alle tre del mattino del 29 maggio, con un colpo di mano, CGIL-CISL-UIL hanno sottoscritto un accordo con il governo che peggiora l’intesa del 6 aprile e, fatto ancor più grave, scardina l’attuale modello contrattuale, composto da un quadriennio normativo e da due bienni economici, prevedendo per il pubblico impiego l’introduzione “in via sperimentale” di contratti triennali per il periodo 2008-2010, unificando in tal modo la vigenza normativa ed economica.


Consumato il rito del sofferto accordo, raggiunto “a fatica” in piena notte, il previsto sciopero dei pubblici dipendenti per il 1° giugno è stato annullato (non avevamo mai dubitato che sarebbe  andata così). E’ finita in questo modo l’indegna pantomima dello sciopero annunciato per aprile, quindi rinviato a maggio e successivamente rinviato ancora a giugno.


Cosa faranno ora l’UGL e la CISAL, che pure avevano aderito allo sciopero e che ora bocciano l’accordo? Manterranno la mobilitazione per il 1° giugno oppure, senza più la rete protettiva di CGIL-CISL-UIL, arriveranno a più miti consigli? (La seconda che hai detto!!!).


La RdB-CUB ha ritirato la firma dall’accordo del 6 aprile ed ha bocciato senza appello l’intesa del 29 maggio, rispondendo prontamente con la mobilitazione dei lavoratori davanti alle prefetture e con l’indizione di assemblee spontanee.

A Roma, nel pomeriggio dello stesso 29 maggio, si è tenuto un presidio sotto il palazzo dell’ARAN, dove in serata CGIL-CISL-UIL hanno firmato una preintesa che recepisce per il comparto ministeri  l’accordo generale del pubblico impiego, che prevede, oltre all’introduzione dei contratti triennali, un aumento medio mensile lordo di 101 € a partire da febbraio 2007, comprensivo degli 11 € mensili di vacanza contrattuale che decorrono da gennaio 2006. Questo per il biennio 2006-2007.

I soldi arriveranno nelle tasche dei lavoratori in gran parte nel 2008, con gli stanziamenti che saranno inseriti nella legge di bilancio dello Stato, ed una quota intorno al 20% dell’aumento previsto sarà probabilmente destinata a salario accessorio.


La triennalizzazione del contratto, oltre a prolungare di un anno la prevista vigenza 2006-2009 dell’attuale modello, indebolisce ulteriormente la capacità di recupero dei salari rispetto all’inflazione reale, già compromessa con l’attuale divisione in bienni.


Torna prepotentemente d’attualità il bisogno di un meccanismo di adeguamento automatico dei salari al costo della vita , rappresentato in passato dalla scala mobile, che la RdB-CUB ha proposto di reintrodurre , raccogliendo 100 mila firme a sostegno di un progetto di legge presentato in Senato.


Così come torna drammaticamente d’attualità il bisogno di fare una scelta di campo precisa: finché CGIL-CISL-UIL potranno contare sul sostegno anche silente dei lavoratori, vanteranno una forza ed una rappresentatività che porteranno in dote al governo amico,  permettendogli modifiche normative come quella del modello contrattuale, o favorendo l’imposizione di un continuo aumento dei carichi di lavoro, l’introduzione di criteri discrezionali nell’erogazione degli incentivi, la persistenza di ordinamenti professionali che non risolvono il problema del mansionismo.

 

 

E’ il momento di agire.