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Telecomunicazioni

Ericsson IT Solutions & Services Siamo RSU, non uscieri !

Nazionale,

A circa una settimana di distanza dalla presentazione del piano industriale, giovedì 23/05/2024 è stato ufficialmente dichiarato un esubero di 26 lavoratori EPI, così suddivisi 23 fra impiegati e quadri e 3 dirigenti. Dopo aver richiesto una convocazione per esame congiunto e il doveroso tentativo consultivo e sindacale, siamo in attesa che si avvii la procedura.

Ma non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni.

  • Innanzitutto, dobbiamo evidenziare che questa pratica sta diventando consuetudine, e inevitabilmente quando si cade nelle abitudini sfugge la presunta necessità. Infatti, stavolta il numero di lavoratori EPI che sarebbero in esubero è così marginale che fatichiamo a convincerci che non possano essere riqualificati e quindi riallocati in altri settori o dipartimenti.
  • E dunque non possiamo non chiederci se questa procedura di licenziamento sia pretestuosa come forse anche le altre che l’hanno preceduta negli scorsi anni, o meglio non fondata su una reale crisi economica aziendale bensì sulla voglia irrefrenabile del nostro management di sostituire i lavoratori con maggiori tutele contrattuali, in favore di lavoratori delle terze parti, con lavoratori in outsourcing o nel peggiore dei casi con giovani lavoratori sottopagati e assunti con il jobs act.

Fatichiamo a credere che un taglio di 26 risorse possa arricchire l’azienda.

Fatichiamo a credere che tagliare sulla professionalità possa far impennare il bilancio, un bilancio che seppure in flessione continua a resistere in un settore altamente competitivo.

USB ancora una volta conferma la propria opposizione a questo modo cinico e poco etico di fare azienda.

Come sempre, esprimeremo tutta la nostra contrarietà a un modo di fare azienda che, nel nome del maggiore profitto, gioca con la vita dei lavoratori togliendogli il diritto e la dignità del lavoro, mettendoli fuori dal mondo produttivo in un’età anagrafica e lavorativa che li rende più esposti a cadere nella povertà assoluta, specie in un contesto economico-sociale difficile e recessivo come quello attuale.

L’azienda ha il dovere di ascoltare le istanze dei lavoratori, di sviluppare piani di crescita industriale e cercare di garantire con ogni mezzo il posto di lavoro dei suoi dipendenti, aldilà della pura esigenza del profitto.

Da anni invece si riscontra un atteggiamento che punta al solo risparmio sul personale.

USB è pronta a confrontarsi con l’azienda, purché sia garantito un orizzonte professionale dignitoso e la possibilità di valutare altri scenari oltre i soliti già visti troppe volte!