DALLE MONTAGNE AQUILANE VIOLEREMO
LA ZONA ROSSA DI COPPITO
Siamo figli di queste terre, alle prese con la crisi che ci riduce il reddito e ci rende difficile l’accesso ai diritti, con il terremoto che ha trasformato le nostre notti e i nostri giorni, con il G 8 che ha sequestrato le nostre esistenze, la libertà di movimento nostra e dei nostri animali.
L’iniziativa di Berlusconi di spostare il summit dalla Maddalena all’Aquila ha aggiunto forti disagi alle macerie che ci circondano.
I provvedimenti di tutela e di risarcimento sono insufficienti e non arrivano a molti residenti colpiti dal terremoto che non risiedono nelle immediate vicinanze della città dell’Aquila.
Per questo oggi, utilizzando due figure evocatrici della rivolta dei deboli contro i forti Don Quichote e Sancho Panza, partiremo dal paese di Aglioni e passando per la tendopoli di Capitignano ci dirigeremo verso Coppito.
Che provino a fermare questa sacrosanta ribellione. Noi non ci fermeremo.
Ai giornalisti e a chi vuole solidarizzare con noi diamo appuntamento alle ore 10 nel paese di Aglioni dove distribuiremo una mappa con il percorso e renderemo note le motivazioni di questo gesto.
Aglioni, 7 luglio 2009
Don Quichote e Sancho Panza
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Editto
8 luglio 2009
Signori della terra!
Padroni del mondo!
Voi che vi alzate su...come mulini a vento...ascoltate!
È la voce di due silenti che in questo giorno di storia si leva e davanti al mondo diventa viva!
Siamo a ricordarvi cosa siete a fare qui.
Siamo a ricordarvi che gente vive qui.
Terra di uomini è questa.
Da uomini trattateci.
Non siamo spettatori, clienti, o consumatori.
Noi siamo uomini liberi.
Ricordate del vostro ufficio
guardate alla gente che avete davanti
ricordate il servire che avete scelto.
Ricordate che non siete qui a servire voi, ma la gente stessa.
La gente che vi guida, che vi ha scelto.
Persone...uomini che sanno apparire per quello che sono.
Toglietevi la maschera, levatevi il trucco!
Troverete forse anche voi l'uomo che si nasconde sotto.
Guardatevi dalle lusinghe del potere.
Guardatevi dalle truffe della vanità.
Chi vi parla ha un mondo piccolo, ma vero.
Chi vi parla ha nel cuore rabbia e amore.
Chi vi parla è piccolo, e nella fatica del suo giorno trova il pane
e nei libri e gli ideali la sua grandezza.
Ecco la voglia di vivere, di guardare alle proprie mani callose,
al campo arato, al pane caldo.
Al pane che regaliamo a voi in cambio del vostro servizio.
Signori, ricordatevi del vostro compito,
nobile come il nostro spirito.
Il compito da voi scelto per smettere d’essere padroni