(16/22) Il direttore regionale del Piemonte e il direttore provinciale di Torino in una riunione sindacale tenutasi lo scorso 1° febbraio hanno annunciato che entro il 31 dicembre di quest’anno sarà rilasciato lo stabile di Via XX Settembre dove ha sede la Direzione provinciale dell’INPS di Torino. L’intenzione dell’amministrazione territoriale è di dislocare “l’Agenzia Flussi” nell’Agenzia di Lingotto, “i Fondi speciali” e “il Credito e Welfare” nell’Agenzia di San Paolo, “l’Agenzia Prestazioni e Servizi individuali” nell’Agenzia di Collegno, mentre gli uffici di direzione saranno allocati nello stabile di Corso Vittorio, attualmente inutilizzato, insieme agli sportelli per il servizio informazione. Lo scorso 26 gennaio, quindi prima della riunione sindacale, agli ispettori di vigilanza, funzionalmente assegnati all’Agenzia di Lingotto, è stato intimato di scegliere entro cinque giorni una nuova sistemazione presso Torino Nord o Moncalieri per lasciare posto ai colleghi dell’Agenzia Flussi della sede provinciale. Un intervento estemporaneo, inaccettabile per la modalità e la tempistica con cui è stato comunicato e che si pone al di fuori del complessivo disegno di riorganizzazione territoriale. La USB provinciale ha diffidato l’amministrazione dall’attuare i trasferimenti, che appaiono per giunta immotivati in quanto nell’Agenzia di Lingotto, stando ai dati forniti dal direttore regionale, possono trovare spazio sia gli ispettori di vigilanza sia il personale dell’Agenzia Flussi della sede provinciale.
Lo stabile di Via XX Settembre fa parte del patrimonio pubblico ceduto ai privati, in questo caso al F.I.P., il fondo immobili pubblici, costituito nel 2004 dalla società privata InvestiRE SGR SpA, controllata del gruppo Banca Finnet. Come per altri stabili ad uso istituzionale, l’INPS è rimasto nello stesso immobile di cui prima era proprietario pagando un canone di affitto ed ora, a fine anno, dovrà consegnare definitivamente i locali al fondo immobiliare insieme ad un risarcimento, a detta dell’amministrazione, pari a due anni di affitto poiché la cessione dell’immobile prevedeva la messa a norma dello stabile. Un bell’affare non c’è che dire ma solo per la speculazione immobiliare, come puntualmente denunciato dalla USB fin dall’inizio delle cartolarizzazioni del patrimonio immobiliare pubblico ad opera dell’allora ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti.
USB è impegnata su tutto il territorio nazionale a contrastare l’arretramento dell’INPS dai territori, che si traduce in una contrazione dei servizi per i cittadini e in disagi per il personale dell’Istituto. Ormai è chiaro che i vertici dell’INPS stiano obbedendo alle scelte di contenimento della spesa imposte dal Governo, con l’abbandono progressivo delle sedi cedute ai fondi immobiliari e il ripiegamento sugli stabili tuttora di proprietà dell’ente. A loro non importa se alle lavoratrici e ai lavoratori sarà chiesto il sacrificio di spostarsi in sedi di lavoro lontane dalla propria abitazione, con l’ulteriore disagio di doversi recare nello stabile di Corso Vittorio per svolgere l’attività d’informazione, costretti in tal modo ad un doppio pendolarismo. Appare inoltre illogico e non funzionale dal punto di vista organizzativo avere gli uffici di direzione in un’immobile e le strutture operative della sede provinciale sparse su altri stabili. Scelta contestata dalla USB anche in altre città e che, a quanto pare, sta prendendo piede in diverse regioni. Come facciano i dirigenti del Piemonte a parlare di mantenimento dell’unitarietà della sede provinciale non è dato sapere. Invece di giocare a Risiko infischiandosene dei lavoratori, la dirigenza regionale e provinciale pensi a mettere in sicurezza tutte le sedi territoriali e, tra queste, le Agenzie di Lingotto e Torino Nord.
USB ha deciso di convocare per il prossimo 2 marzo un presidio davanti alla direzione provinciale dell’INPS, in Via XX Settembre, per:
- Denunciare ancora una volta gli effetti delle scellerate politiche di dismissione degli immobili istituzionali pubblici;
- Rivendicare il mantenimento della sede provinciale in un unico stabile, anche diverso da quello di Via XX Settembre;
- Pretendere la messa a norma di tutti gli stabili dell’area di Torino adibiti a uffici INPS.
NO a trasferimenti disposti d’ufficio del personale della sede provinciale e degli ispettori di vigilanza.
Al presidio parteciperanno anche delegati nazionali della USB Pubblico Impiego INPS e rappresentanti della Federazione USB di Torino.
L’iniziativa di protesta del 2 marzo sarà anticipata il 23 febbraio da un’assemblea online delle lavoratrici e dei lavoratori delle sedi INPS della provincia di Torino.
NO ALLO SMANTELLAMENTO DELLA SEDE PROVINCIALE DI TORINO
23 FEBBRAIO ASSEMBLEA ONLINE SU TEAMS DALLE 9.30 ALLE 13.00
2 MARZO PRESIDIO DAVANTI ALLA SEDE INPS DI TORINO IN VIA XX SETTEMBRE