Sfogliando la rassegna stampa ci siamo imbattuti in un articolo di ieri su Italia Oggi che, increduli, ci ha prima fatto stropicciare gli occhi, poi ci ha lasciato basiti e indignati. Dall’articolo (pure questo a pagamento?), apprendiamo che il Presidente Mastrapasqua ha deciso di spendere 2,9 mil. di euro per una campagna “istituzionale” intesa a migliorare l’immagine dell’INPS.
Una vergogna, tanto più quando il governo, invocando la crisi, taglia risorse ai settori più deboli o delicati della società e a quelli strategici della vita economica o quando l’Amministrazione s’ingegna a raschiare il barile, sulle spalle del personale, andando ad abolire unilateralmente istituti contrattuali come i tempi tecnici o il permesso bancario.
Mentre, invece, consente un notevole spreco, spendendo per un ufficio stampa a servizio diretto del Presidente, pur in presenza di una Direzione centrale per la Comunicazione.
Secondo Alessio Fronzoni, dell’agenzia Lowe Pirella Fronzoni alla quale è stato commissionato uno spot di 45 secondi, “una delle carenze più gravi nella comunicazione dell’INPS è stata fin qui il distacco nelle relazioni istituzione-cittadino. E’ stata sempre presente , ma come entità astratta, senza volto.”
Ed ecco che Mastrapasqua, come Lee Jacocca (ex leader della Crysler), si è prestato, novello Raoul Bova, al ruolo di attore dello spot, adattandosi, suo malgrado, ad un ruolo non suo, ma utile alla causa!
Ma dobbiamo proprio rassegnarci alla perdita del senso della misura, del buon gusto o del ridicolo? Chi glielo ha detto al sig. Fronzoni che l’INPS non ha un volto? Dovrebbe sapere, invece, che ce l’ha e più di uno.
E’ quello rappresentato dalla storia di questo Istituto e dalle facce pulite che ci mettono tutti i giorni le migliaia di colleghi che si prodigano in mille modi per rispondere alle richieste dei cittadini e, sempre più spesso, anche per giustificare disfunzioni e ritardi dovuti alla scelte scellerate imposte dal Presidente “manager” in tema di organizzazione, politica del personale, esternalizzazione spinta di numerose attività, gestione di materie come quelle relative all’invalidità civile, ecc. In materia basta leggere attentamente la più recente relazione del Magistrato della Corte dei Conti.
Ma Mastrapasqua, come Jacocca, Giovanni Rana o Francesco Amadori ha deciso di associare la sua persona ai prodotti INPS!
C’è forse da ricordare che noi non produciamo automobili, tortellini o alleviamo polli e che, contrariamente ai personaggi di prima, Lei, Dott. Mastrapasqua, non è il padrone dell’INPS né un manager privato.
E’ solo un commercialista di successo nominato dalla politica, non si capisce bene in base a quali criteri, per ricoprire un ruolo istituzionale, che tale dovrebbe rimanere!
Veda, Presidente, siamo oramai abituati da troppo tempo, ma non rassegnati, a registrare manifestazioni esibizionistiche le più smodate o a deliri narcisistici in diversi campi che, al di là di come possano essere commentati, appartengono alle caratteristiche dei singoli e al libero esercizio delle proprie volontà ma debbono rigorosamente restare nella sfera privata.
Se ha necessità di promuovere la sua immagine non la confonda, per favore, con quella dell’INPS (che le ricordiamo esisteva e godeva di ottima salute ben prima del suo avvento) e la sua campagna pubblicitaria se la paghi di tasca propria e non con i soldi di noi tutti.
Anche perché, se veramente l’INPS avesse bisogno di un restyling d’immagine, non ce la vediamo proprio la sua faccia come la più adatta allo scopo!