Mentre i riflettori erano puntati sui due scioperi generali organizzati da USB a sostegno del popolo Palestinese (che hanno portato in piazza quasi 2 milioni di persone), in Lombardia è andata in scena l'ennesima farsa.
Le sigle Firmatarie dell’ultimo CCNL, infatti, dopo aver per anni condiviso praticamente su tutti i temi di interesse del personale la strategia della Direzione Regionale (si veda ad esempio il caso dell’ultima procedura di mobilità, non sottoscritta da USB perché prevedeva iniqui blocchi in uscita e in entrata) o l’immobilismo della stessa (ad esempio sul tema dei carichi di lavoro e sul tema della sicurezza e del comfort degli edifici dislocati sul territorio regionale), hanno improvvisamente cambiato rotta, scagliandosi contro l'attuale vertice regionale.
Un cambio di rotta a dir vero poco credibile (tanto è lontano dal loro stile consueto di azione sindacale) e del tutto inutile, perché avviene guarda caso a pochi mesi dall’ormai inevitabile cambio di vertice in Direzione Regionale.
Un'operazione di propaganda che mira a dare un'idea fuorviante sul loro reale operato, quando la realtà dei fatti e dell’agire quotidiano parla invece di uno scarsissimo interesse verso le vere esigenze del personale (non ci dimentichiamo infatti che l’attuale stallo sul tema della mobilità regionale è il frutto diretto dell’ostruzionismo delle sigle firmatarie, che nel corso del mese di giugno hanno sabotato l’avvio della discussione sulla mobilità). E che è destinata a sgonfiarsi all'insediamento del prossimo Direttore Regionale, quando i toni accesi di questi giorni si trasformeranno magicamente in riverenze e omaggi a profusione.
Crediamo che questa vicenda debba costituire un monito (o quanto meno un’occasione di riflessione) per tutti coloro che nel corso delle ultime elezioni hanno scelto di legittimare questo modo di fare sindacato.
USB Agenzie Fiscali Lombardia