Dopo il vaglio da parte della Corte dei Conti e del Tesoro, il Governo dà il via libera all’ARAN per la firma dell’ipotesi di accordo per rinnovo del biennio economico del comparto Ministeri.
Intanto sui cedolini degli stipendi di gennaio del ministero dell’Ambiente sono già stati operati i tagli al salario accessorio, previsti dalla legge 133, pari a 70 Euro medi.
“La matematica non è un’opinione: ad incremento di 40 Euro e al taglio di 70 corrisponde un saldo negativo di ben 30 Euro”, commenta Fabio Morabito del Coordinamento Nazionale RdB-CUB P.I. “Quindi questo contratto non solo non aumenta il potere d’acquisto dei salari, non solo non ne recupera la perdita per effetto dell’inflazione, ma addirittura riduce, in valore assoluto, le buste paga”.
“Se questo fenomeno fosse relegato al solo ministero dell’Ambiente sarebbe un danno circoscritto ai 650 lavoratori in servizio con la decurtazione di circa 1200 euro l’anno – prosegue Morabito - ma questo saldo negativo interesserà i 190.000 lavoratori di tutti Ministeri i quali, viste le modalità di pagamento diverse in ogni amministrazione, se lo troveranno davanti allorquando verranno saldati i compensi del salario accessorio”.
Ecco le cifre della perdita media pro capite: 5.800 Euro per il ministero dell’Economia; 915 Euro per il ministero del Lavoro; 1.200 Euro per il ministero dell’Interno; 2.800 Euro per il ministero degli Esteri; 1.500 Euro per il ministero delle Infrastrutture; 950 Euro per il ministero della Difesa; 9.700 euro per il ministero della Salute; 1.000 Euro per il ministero delle Comunicazioni; 1.300 Euro per il ministero dell’Istruzione; 600 Euro circa per i rimanenti ministeri.
“La RdB-CUB Pubblico Impiego non firmerà questa ennesima truffa a danno dei lavoratori e proseguirà sulla strada delle iniziative ponendo al centro la questione salariale che, in questo momento di grave crisi economica, non può essere affrontata a colpi di tagli al salario diretto e indiretto”, conclude il responsabile RdB-CUB P.I.
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