Un morto e due feriti ricoverati in prognosi riservata, questo è il tragico bilancio dell'incidente sul lavoro che si è verificato nel primo pomeriggio del 22 maggio in un cantiere della metropolitana di Napoli, in zona Capodichino.
I tre dipendenti della Sinergo, società che si sta occupando dei lavori, secondo prime indiscrezioni sembrerebbero stati travolti dal cedimento del terreno.
Successivamente secondo quanto detto dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, la causa sarebbe stata un guasto ai freni che avrebbe fatto perdere il controllo di "un locomotore che stava trasportando un carrello".
Come USB, oltre ad esprimere solidarietà e vicinanza a parenti ed amici della vittima, evidenziamo gli oggettivi ritardi che organi preposti al controllo, nonché la stessa magistratura, hanno accumulato nel percorso amministrativo e normativo teso a garantite la sicurezza sui posti di lavoro, e chiediamo di fare immediatamente chiarezza su questo ennesimo omicidio sul lavoro che assume connotazioni di gravità, in quanto avvenuto all'interno di una commessa pubblica.
Le morti sul lavoro non sono semplici fatalità, ma frutto della precarizzazione e dello sfruttamento legato alla catena degli appalti e subappalti, ma anche dalla mancanza di investimenti, sensibilità e cultura in materia di salute e sicurezza da parte delle aziende che non valorizzano formazione ed informazione per fermare questa mattanza.
Bisogna introdurre il reato di omicidio sul lavoro per non lasciare scampo a chi non rispetta le regole, ed allo stesso tempo è necessario potenziare i controlli da parte degli ispettori del lavoro, nonché rafforzare il ruolo dei RLS dotandoli di maggiori poteri.
Il primo giugno, dopo gli inutili decreti governativi sulla sicurezza emanati nelle scorse settimane, l'USB scenderà nuovamente in piazza a Roma in difesa della vita di chi lavora, per il miglioramento delle condizioni lavorative e per l'introduzione di un salario minimo di almeno 10 euro l'ora.
Federazione Regionale Campania USB