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Nidi comunali Ciampino, vittoria di USB e delle lavoratrici: la pausa pranzo non deve essere addebitata alle dipendenti

Ciampino,

Le lavoratrici dei nidi comunali di Ciampino organizzate con l’Unione Sindacale di Base, ad oggi primo sindacato negli asili gestiti dalla municipalizzata Asp, hanno ottenuto una prima importante vittoria presso il collegio arbitrale di Roma, dopo oltre un anno di estenuanti tentativi di far ragionare la dirigenza aziendale all’interno dei tavoli sindacali, sempre conclusi con un nulla di fatto: la "pausa pranzo" non deve essere addebitata alle dipendenti!

Nel mese di settembre 2021 le operatrici hanno cominciato a ricevere contestazioni disciplinari a pioggia relativamente al fatto di aver consumato il pasto insieme ai bambini, senza effettuare la timbratura della pausa pranzo, disposizione improvvisamente stabilita in modo unilaterale dalla dirigenza aziendale, già nel mese di novembre 2020. Sarà un caso che questo ordine di servizio è stato emanato subito dopo l’ispezione congiunta dell’Ispettorato del Lavoro e della Asl territoriale richiesta dalla nostra organizzazione, a causa delle gravi mancanze aziendali riguardo l’applicazione delle norme sulla sicurezza e dei protocolli contro la diffusione del Covid nei luoghi di lavoro?

Alle contestazioni ricevute mensilmente dalle lavoratrici sono seguite sanzioni pecuniarie in ore e per intere giornate di retribuzione a fronte di uno stipendio che sfiora a malapena mille euro al mese per svolgere una professione che attiene alla cura, alla crescita e al benessere di bambini e bambine nella più tenera fascia età, garantendo loro il diritto all'educazione e al pieno sviluppo personale, accompagnando  e sostenendo la genitorialità e costruendo un efficace rete educativa territoriale.

Ebbene, a questa cieca arroganza padronale, rivolta prevalentemente ad assumere comportamenti che sembrerebbero avere più un intento punitivo nei confronti delle lavoratrici che rivendicano con determinazione i propri diritti e l’applicazione di quanto stabilito dal loro contratto, ha ben risposto il Collegio Arbitrale di Roma che si è espresso a maggioranza il 13 gennaio scorso:

  • in primo luogo, la consumazione del pasto durante il servizio da parte di tutto il personale educativo è essa stessa parte integrante e continuativa della loro funzione educativa e pedagogica con i bambini della fascia 0-3 anni.
  • in secondo luogo, la richiesta di effettuare una pausa è una forzatura impraticabile secondo le disposizioni regionali in materia di rapporti numerici educatrice/bambino che vanno tassativamente garantiti.
  • in terzo luogo, le condizioni giuridiche e contrattuali dal CCNL a loro applicato, stabiliscono che per un orario giornaliero di lavoro che non superi le 6 ore, non può essere assunta la maturazione della pausa pranzo e quindi nessuna interruzione del servizio con relativo recupero di tempo nella giornata di lavoro o decurtazione salariale in busta paga.

Il risultato? Sanzioni annullate!

Ci aspettiamo a questo punto dalla dirigenza aziendale l’annullamento delle decine di sanzioni di medesimo contenuto comminate alle lavoratrici fino ad oggi!

In caso contrario, come giustificherà la dirigenza aziendale alla proprietà comunale e alla cittadinanza questo oneroso quanto infondato esborso di soldi pubblici per liquidare le spese dovute all'Itl, considerato che il costo per la parte datoriale e per ciascuna sanzione discussa si aggira di media attorno alle 200 euro lorde?

Le lavoratrici avrebbero un mare di idee su come investire e fare buon uso delle già scarse disponibilità economiche del Comune di Ciampino, per esempio investirle per migliorare possibilmente la qualità dei servizi educativi di primaria importanza e bene comune dell’intera comunità ciampinese.

NON UN PASSO INDIETRO IN DIFESA DEI DIRITTI E DEL SALARI DELLE LAVORATRICI DEI NIDI!

Unione Sindacale di Base – Provincia di Roma

20-1-2022