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Part time ciclici verticali, la battaglia di USB approda nella legge di Bilancio

Nazionale,

A quanto pare, leggendo il testo della prossima Legge di Bilancio varata dal Consiglio dei Ministri, chi la dura la vince: il tema della contribuzione estesa a tutte le settimane dell’anno per i part time ciclici verticali approda infatti in Parlamento, passando dalla porta principale.

Su questo tema da anni l’USB in totale solitudine porta avanti la sua campagna nei confronti dell’INPS, a suon di ricorsi in tribunale, tutti vittoriosi, sulla necessità di riconoscere il diritto ad andare in pensione per chi lavora nelle produzioni cicliche, dai lavoratori delle produzioni industriali agli addetti ai servizi scolastici per l’integrazione degli alunni disabili, ai lavoratori delle mense e delle pulizie. Non è più sostenibile, infatti, la legislazione attuale che impone a questi lavoratori di vedersi riconosciuti in media 30 anni di contributi a fronte di 40 di servizio effettivo.

Una battaglia di civiltà, dunque, costruita tra i lavoratori oltreché nelle aule di tribunale attraverso convegni e seminari che hanno coinvolto la politica, a partire dalla stessa ministra Nunzia Catalfo al presidente dell’INPS Pasquale Tridico, i quali hanno avuto modo di convenire sulla giustezza delle nostre rivendicazioni.

Diciamo subito però che fino a quando il progetto di modifica legislativa non sarà approvato e non saranno chiare le norme “burocratiche” per il riconoscimento dei contributi, USB non abbasserà la guardia, in quanto la stessa proposta era contenuta nella Legge Milleproroghe dell’anno scorso, salvo essere poi messa nel cassetto a causa dei soliti franchi tiratori.

L’invito e l’appello dell’USB ai lavoratori è quindi quello di continuare a promuovere i ricorsi e le azioni messe in campo in questi anni, fino a quando non verrà approvata la nuova normativa, in modo da continuare a costruire la forza delle nostre ragioni nei confronti di chi, fino ad oggi, ha colpevolmente ignorato il tema del diritto alla pensione per i part time ciclici verticali.

La battaglia non finisce qui: dopo il diritto alla contribuzione continuativa, bisognerà costruire la campagna per l’accesso agli ammortizzatori sociali durante i periodi di sospensione delle attività, in modo da garantire la continuità del reddito, oltre a quella contributiva, per lavoratrici e lavoratori con contratto part time ciclico verticale.

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Roma 17 novembre 2020

                                                                                                            USB Lavoro Privato