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Pisa: Apes approva i conti e riversa la responsabilità del degrado storico 
delle case popolari agli inquilini “morosi”

Roma,

Nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea degli azionisti di Apes, azienda trasformata in ScpA sull’altare delle politiche di privatizzazione che stanno portando il paese verso il baratro. La funzione “consortile” di questa società, che vede i Comuni come azionisti di riferimento, dovrebbe implementare lo sviluppo delle politiche abitative pubbliche, ma è del tutto evidente che così non è stato negli anni di amministrazioni di “sinistra”, così com’è evidente che niente è cambiato con la nuova giunta leghista.

La destra nella nostra città ha conquistato il voto degli abitanti delle periferie promettendo un cambio radicale di politiche a favore di queste ultime. Noi che in quelle periferie ci viviamo, da Via Norvegia al CEP, possiamo testimoniare che NIENTE E’ CAMBIATO dopo due anni di amministrazione leghista.

Non sono cambiate neppure le argomentazioni per giustificare l’incuria delle case popolari.
Di chi sarebbe la colpa di questa situazione che si trascina da oltre 25 anni? Degli inquilini morosi, naturalmente, dimenticando di citare gli effetti della crisi economica, la precarietà del lavoro su un numero sempre maggiore di famiglie, che aumenteranno in maniera vertiginosa nei prossimi mesi a causa di una gestione vergognosa e criminale della pandemia da corona virus

Non una parola sulla condizione di degrado delle case popolari, sullo stato di abbandono delle opere di urbanizzazione primaria che le circondano (strade, illuminazione, fogne), sui continui “lavori straordinari” che non risolvono i problemi ma aumentano le spese a favore delle ditte appaltanti.
Silenzio sulla mancanza di una politica abitativa nazionale e locale di implementazione dell’edilizia popolare, per cui abbiamo un patrimonio pubblico tra i più bassi d’Europa.
Silenzio anche sulle oltre 280 case popolari vuote per mancanza di manutenzione.

Qual è la differenza tra la passata Giunta del PD e la “nuova” della Lega? Nessuna!

Conti come Filippeschi, a fini esclusivamente elettoralistici, continua a finanziare il “decoro” del centro storico, mentre toglie risorse alle periferie, lasciandole nel degrado.

L’unica possibilità per risolvere i problemi delle case popolari è l’organizzazione e la mobilitazione degli assegnatari, per le quali il nostro sindacato è impegnato ogni giorno.

ASIA-USB Pisa

Pisa, 30 giugno 2020