Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Porti

Porti liguri chiusi alla filiera bellica ed al genocidio: 25 luglio presidio al Comune di Genova, USB pronta allo sciopero per operazioni di carico e scarico

Roma,

Dopo aver assistito al blocco da parte dei portuali del sindacato Enedep/Pame del Pireo allo scarico di acciaio destinato all'uso di guerra dalla nave Cosco Pisces diretta in Israele, abbiamo appreso che la stessa nave è diretta ai porti de La Spezia prima, dove è prevista arrivare il 25 luglio prossimo, e successivamente a Genova, per poi continuare il suo viaggio in altri porti del mediterraneo.

Sulla base di queste informazioni disponibili, che oramai si poggiano su una rete di solidarietà tra portuali sempre più attiva in tutto il mediterraneo, stiamo monitorando costantemente le possibili attività della nave.

Al momento in cui scriviamo, non risultano attività di scarico previste dei container incriminati né altre attività di carico di altro materiale bellico nei due porti liguri, ma seguiremo con la massima attenzione l'evoluzione delle operazioni.

Nel caso la situazione dovesse cambiare e risultasse il coinvolgimento di portuali nelle operazioni di carico e scarico di questo materiale, USB Mare e Porti è pronto a dichiarare immediato sciopero rispetto queste attività, chiamando alle mobilitazioni lavoratori e cittadini coerentemente con i principi del manifesto "Il lavoro ripudia la guerra", preparato insieme a Ceing e sottoscritto in queste ore da molte associazioni, costituzionalisti, giuristi, avvocati ed esponenti di movimenti per la pace.

La mattina del 25 luglio saremo comunque in presidio davanti la sede del Comune di Genova: il nostro porto deve essere dichiarato off limits per le navi dirette o provenienti da Israele, affiancandoci in questa battaglia di pace e di civiltà contro il genocidio in Palestina, così come per qualsiasi altro luogo di guerra. Nel pomeriggio invece è convocata un'assemblea cittadina per denunciare il progetto di trasformare la diga foranea in una enorme infrastruttura di guerra grazie ai soldi stanziati per il riarmo e sottratti ai servizi essenziali.

Oramai, il ruolo dei porti nel nuovo contesto internazionale di folle riarmo e di guerra assume un rilievo sempre maggiore: per questo USB, affiliato al WFTU/FSM, ha lanciato per il 25 settembre prossimo a Genova l'assemblea internazionale delle sigle sindacali dei portuali europei che vogliono schierarsi contro la guerra. L'obiettivo è di consolidare la rete di solidarietà e lanciare la prima giornata di iniziativa internazionale dei portuali europei contro la guerra.

Noi non lavoriamo per la guerra!

 

USB Porto di Genova