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Editoriale

Pronto Soccorso di Roma e del Lazio in sofferenza, USB: pazienti visitati e ricoverati sulle barelle del 118, mezzi di soccorso fermi

Roma,

Da qualche anno nella nostra Regione la rete dell’emergenza sanitaria va in tilt per un aumento della richiesta di assistenza da parte della cittadinanza, L’USB P.I. Coordinamento Regionale Sanità ha più volte denunciato la situazione dei pronto soccorso di Roma e del Lazio dove già dai primi giorni di novembre 2019 risultano esserci svariati pazienti in attesa e mezzi di soccorso bloccati presso gli ospedali.

Il sovraffollamento provoca il fermo del mezzo di soccorso in quanto l’iter diagnostico-terapeutico viene fatto sulla barella del 118 vista la indisponibilità di postazioni e/o la ridotta capacità assistenziale del personale dei pronto soccorso. Le barelle del 118 non risultano idonee a tale funzione aumentando così il rischio cadute del paziente ed esponendo il personale deputato all’assistenza diretta a problemi di natura legale. Il mezzo di soccorso non sarà più operativo con ovvie ripercussioni sul servizio di emergenza extraospedaliero. Il “sequestro” della barella determina una diminuzione dei mezzi di soccorso da inviare e i cittadini restano in attesa, i pochi operativi percorrono chilometri dilatando i tempi d’intervento rispetto agli standard europei e le linee guida internazionali. Evidenziamo l’enorme responsabilità che grava sugli operatori delle Centrali Operative del 118 i quali non avendo mezzi disponibili da inviare per poter evadere le richieste della cittadinanza vanno incontro a gravi problemi medico-legali. Constatiamo anche che né la Regione Lazio né ARES 118 ad oggi sembrano prendersi l’onere etico, giuridico e morale di risolvere tale situazione, a tutela degli dei cittadini e degli operatori dell’emergenza.

L'Unione Sindacale di Base chiede da anni che sia resa efficace ed efficiente la rete dell’emergenza sanitaria che già in condizioni normali ha enormi difficoltà, e qualsiasi condizione aggiuntiva che aumenti le esigenze dalla cittadinanza manda il sistema in tilt. USB chiese più volte ai vertici regionali di assumere personale, cercando insieme misure legalmente e contrattualmente condivise, per colmare la carenza dei servizi territoriali e dei reparti di degenza, vista la farraginosità delle procedure concorsuali del piano assunzionale 2018/20. Ma nulla è stato fatto e ad oggi, in attesa delle assunzioni di personale, ricominciano le lunghe attese nei pronto soccorso.

USB P.I. chiede quale energico piano di intervento da parte dell’assessore D’Amato si stia programmando su tutti i soggetti coinvolti nella rete dell’emergenza della Regione Lazio, anche in previsione della stagione invernale


USB P.I.

Coordinamento Regionale Sanità Lazio