Siamo di fronte all’ennesima prova dell’assoluta mancanza di rispetto di quest’amministrazione nei confronti della professionalità delle lavoratrici dei nidi e delle scuola dell’infanzia, che oggi, domani e martedì prossimo, sono costrette a consumare giorni di ferie o ad andare a timbrare e prestare servizio nei municipi o presso alcune strutture aperte ma senza sorveglianza.
Risultato: lavoratrici ammassate nei municipi, nei corridoi o in stanze senza sedie, senza alcuna mansione da svolgere, senza una postazione di lavoro, o in alternativa al pascolo nelle poche scuole e nidi appositamente aperti, con disposizione però di non entrare in ogni aula ma concentrarsi in una sola o stanziando nei corridoi. E guai a chi sporca.
Questa situazione delirante è l’effetto dell’applicazione dell’atto unilaterale, che era stato sospeso con delibera di giunta fino a giugno, ma poi revocato illegittimamente da una circolare dipartimentale. Denunciamo con forza non solo l’arroganza ma anche l’incompetenza di questa giunta e di questa dirigenza che rimane ancora sorda al giudizio espresso dai lavoratori con il referendum e con le azioni di piazza contro l’impostazione complessiva dell’atto unilaterale che crea solo disservizi e che svilisce la professionalità e la dignità di tutti i dipendenti capitolini.
Come USB dopo aver diffidato e messo in mora l’amministrazione capitolina, abbiamo riconfermato ieri lo stato di agitazione e il 9 aprile decideremo in assemblea con i lavoratori e le lavoratrici le prossime azioni di lotta per ottenere la revoca dell’atto unilaterale e l’immediata riapertura del tavolo di trattativa.
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