Si aggrava la situazione di precarietà e bassi salari nell’azienda di trasporto pubblico di Bologna e Ferrara: siamo di fronte ad una nuova ondata di assunzioni di personale con contratti precari e atipici da parte dell’azienda guidata da troppi anni dalla presidente Gualtieri.
In queste settimane la TPER ha assunto nuovo personale proveniente dalle aziende socie trasformando i loro contratti da stabili in precari, e contratti sono stati stipulati anche tramite “accordi individuali” per eludere norme e divieti di legge.
La USB ritiene che in TPER si debba finalmente cambiare vertici aziendali e creare lavoro e servizio pubblico di qualità, una grave situazione che conferma anche a livello locale la necessità di mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori del settore del trasporto pubblico ed è per questo che è stato indetto uno sciopero nazionale per venerdì 11 novembre.
Riteniamo non sia più rinviabile un azzeramento dei vertici aziendali, ci chiediamo da tempo cosa debba ancora accadere affinché si prenda atto della necessità di un cambiamento radicale nelle politiche aziendali della nostra società di trasporto pubblico.
Oggi siamo di fronte ad una nuova ondata di precarietà e di bassi salari, come falsa e ingiusta soluzione alla carenza di personale. Andiamo per punti a ricapitolare la situazione:
- le assunzioni effettuate da Tper negli ultimi anni con contratto in apprendistato hanno portato ad una emorragia di dipendenti anche tra il personale più giovane che a queste condizioni non riesce ad arrivare a fine mese (circa 260 contratti per personale già qualificato);
- ci risultano, e aspettiamo smentite o conferme, anche di assunzioni a chiamata diretta, di personale al quale non poteva essere applicato il contratto di apprendistato ma previa “rinuncia” individuale gli sono state applicate le stesse condizioni contrattuali e salariali, di fatto aggirando la legge;
- sono state avviate un ciclo di assunzioni di personale in forza presso aziende private socie e/o partner di Tper con un contratto a termine per 2 anni senza passaggio diretto, obbligando i lavoratori ad accettare il precariato e l’interruzione della propria carriera in essere, iniziando così da capo come se non avessero mai svolto la mansione di conducente di linea;
- le assunzioni fatte negli ultimi anni non sono sufficienti a coprire il normale turnover di personale, vedendo aumentare sempre più la forbice tra personale necessario e personale in servizio, non utilizzando più da anni il “coefficiente di sostituzione” che garantiva l’equo rapporto tra servizio da erogare e personale necessario;
- rimane cronica e sistematica la carenza di personale viaggiante (autisti), che ad oggi, senza un ingente utilizzo dello straordinario strutturale, non permette di poter erogare tutto il servizio programmato e non consente una normale fruizione da parte del personale degli istituti contrattuali (ferie, congedi ordinari, congedi parentali, congedi L.104, malattie, ecc. ecc.).
A nostro avviso tutta questa manovra è servita solamente per abbassare i salari a più personale possibile, aumentando le difficoltà lavorative a tutto il personale in forza, senza pensare minimamente alla qualità del servizio erogato, che ad oggi vede quotidianamente autobus fermi in deposito e corse interrotte o sospese per carenza di personale.
USB Bologna