Nella serata di ieri sono arrivati i dati definitivi sull'adesione allo sciopero generale proclamato da USB assieme alle altre sigle del sindacalismo di base per l'11 ottobre 2021, contro le politiche del Governo Draghi. In Trentino Trasporti l'adesione è stata buona, con il 32% del personale viaggiante Gomma ed il 30% del personale viaggiante Ferrovia che ha incrociato le braccia; buona anche l'adesione nella logistica nella quale si sono registrate punte di adesione del 90% come nel magazzino TNT/Fedex di Trento.
I lavoratori del comparto Trasporti hanno deciso di incrociare le braccia, contro le misure di un governo espressione dei padroni e delle banche scioperando:
- Contro lo Il blocco dei licenziamenti e per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
- Aumenti salariali forti; salario medio garantito per i disoccupati e sistema unico di ammortizzatori sociali per garantire la continuità del reddito. Rivalutazione delle pensioni.
- Contro i ricatti e le sospensioni del reddito.
- Abrogazione del Jobs Act e dei contratti precari.
- Rilancio degli investimenti pubblici in sanità, trasporti, scuola, casa. Contro lo sblocco degli sfratti, per un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica.
- Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS.
- Lotta contro i grandi evasori.
- Contro ogni discriminazione di genere e di razza.
- Tutela dell’ambiente, blocco delle grandi opere speculative.
- Contro la repressione degli scioperi e delle lotte sociali.
- Per una vera democrazia nelle aziende: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli.
Obiettivi resi ancor più improcrastinabili a fronte della continua pressione del governo per l'obbligo strumentale del green pass nei luoghi di lavoro che, come altri provvedimenti del governo e gli stessi protocolli Covid sottoscritti dagli altri sindacati, sono misure che non contrastano la pandemia bensì utilizzati come “scudo” per le imprese, per derogare alle necessarie misure di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Al padronato interessa di più garantire ad ogni costo la produzione e i profitti, abbassare i costi delle misure anticovid (risparmiando quindi anche sulla fornitura dei DPI utili al contrasto del contagio come, ad esempio, le mascherine) risparmiando milioni di euro aggirando le norme sulla privacy.
La politica del governo Draghi ha letteralmente rimosso dal rilancio del piano economico del paese gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori. Con il sostegno complice di Cgil, Cisl e Uil si sono sbloccati i licenziamenti, dando il via ad una ondata di esuberi, delocalizzazioni e ristrutturazioni pesantissime in tutto il settore privato; nel frattempo a questo si aggiunge l'odioso e pesante aumento delle bollette della luce e del gas che sta falcidiando salari e pensioni.
Una politica che mira ai piani di sfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale; basti pensare agli 8000 esuberi in Alitalia, alla cancellazione del contratto nazionale e alla drammatica riduzione del costo del lavoro e dei salari.
Una politica che rifiuta di mettere mano agli indispensabili interventi sulle strutture sanitarie, sull'edilizia scolastica e tanto meno sulla riorganizzazione del trasporto persone senza comprendere la gravità di una situazione che la pandemia ha portato a galla confermando il completo abbandono, ormai ventennale, di ogni tipo di intervento strutturale ed economico nei servizi pubblici essenziali, gettati nelle fauci del mercato economico e finanziario attraverso quelle che abbiamo sempre definito “selvagge privatizzazioni”.
USB Lavoro Privato Trento - Settore Trasporti