Uno sciopero difficile, fortemente aggredito dalle politiche repressive e nostalgiche del Governo Meloni-Salvini, attaccato dalle associazioni datoriali che prestano il fianco ad una sempre maggiore restrizione dell’esercizio del diritto di sciopero fino al punto di farsi promotrici di leggi e normative che sanciscono il loro obiettivo cardine: smantellare la compagine sindacale esterna alla sfera dei sindacati “amici”…quelli che da decenni sono pronti a sottoscrivere accordi e contratti nazionali garantendo vita semplice alle aziende mentre per i lavoratori rimangono i continui carichi di lavoro, l’assenza di sicurezza sul lavoro e sul servizio svolto, i continui appalti, subappalti e sub affidamenti utilizzati per abbassare il costo del lavoro e legittimare il lavoro sottopagato.
UNO SCIOPERO CHE VOGLIONO IMPEDIRE
Per l’ennesima volta il Ministro Matteo Salvini preannuncia una ordinanza di precetto allo scopo di annullare e/o ridurre lo sciopero regolarmente proclamato nel pieno delle leggi e normative vigenti.
In realtà il Ministro non ha intenzione di disquisire su uno sciopero o l’altro, su date o eventi specifici che potrebbero mettere in discussione la specificità della mobilitazione; il Ministro vuole dettare la sua nuova regola: abolire la possibilità di proclamare scioperi di 24 ore nel settore del Trasporto Pubblico Locale nella piena consapevolezza che, in realtà, nelle 24 ore di sciopero sono garantite le fasce di garanzia che oltre a ridurre notevolmente le ore di sciopero effettivo, rappresentano gli orari di maggior richiesta di servizio garantendo le necessità primarie per la cittadinanza e, per assurdo, i ricavi economici alle aziende.
Per questo l’Unione sindacale di Base, Lavoro Privato ha scelto di rigettare l’ordinanza di precetto preannunciata ormai da oltre quindici giorni per mezzo stampa; una ordinanza che attendiamo fin dalle prossime ore, probabilmente subito dopo l'incontro convocato dal Ministero che si svolgerà questa sera, 12 dicembre 2023. Ormai un triste rituale che mira a salvaguardare la parvenza alla disponibilità del confronto pur intimando con arroganza ciò che è già stato deciso: 24 ore non si sciopera.
Siamo consapevoli che per la nostra Organizzazione Sindacale, l’inosservanza dell’ordinanza ministeriale comporterà il rischio di una sanzione che può arrivare fino a cinquantamila euro, ma sentiamo il dovere di denunciare a tutta l’opinione pubblica, a tutti quei politici che scelgono questo assordante silenzio, a tutta la società civile che è necessario Fermare Salvini e le sue scelte reazionarie per garantire la libertà di tutti:
il divieto di sciopero è una misura fascista.
Altresì siamo consapevoli che, in caso di precetto, anche i lavoratori che scegliessero di non rispettare l’ordinanza di annullamento e/o riduzione dello sciopero, rischiano delle sanzioni, fino a mille euro; siamo coscienti di quanto queste sanzioni rappresentano un vile deterrente alla disobbedienza, nonostante la forte e diffusa denuncia di tutte le lavoratrici e lavoratori del settore sull’attuale inefficacia dello strumento dello sciopero proprio perché già enormemente limitato dalle vigenti leggi e normative.…in tutta Europa quelle più repressive.
E’ soprattutto questo che fa dello sciopero del 15 dicembre, “uno sciopero difficile”, una contradizione pesante dove la forte pressione dell’atto repressivo attraverso le sanzioni verso lavoratori già tanto penalizzati nei salari e nel costo della vita saranno costretti ad adeguarsi all’ordinanza Ministeriale pur convinti della necessità di rompere questa cappa di omertà che si sta costruendo verso questi continui atti illegittimi delle istituzioni verso una intera categoria di lavoratori.
Una giornata di mobilitazione e denuncia; in molte regioni e città saremo davanti gli impianti e nelle piazze.
Le iniziative riguarderanno la città di Napoli, di Bari, di Livorno, di Bologna, di Venezia, di Bolzano, di Milano, della regione Umbria, delle Marche con presidi nei depositi, nelle sedi aziendali, davanti alle prefetture e in molteplici piazze; a Roma Venerdì 15 dicembre manifestazione ore 17 piazzale Aldo Moro.
L’abuso di potere agito dall’attuale ministro delle Infrastrutture e dei trasporti è un atto gravissimo di attacco alle libertà democratiche. Stare a guardare non è più possibile.
Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, settore TPL