Pensavamo che la cosa fosse in qualche modo rientrata. Dopo il sostanziale fallimento del progetto “emoticons” nell’aprile scorso (dapprima rinviato, poi quasi completamente bloccato perché inutile e costoso), sarebbe stato logico aspettarsi ora il suo definitivo accantonamento.
Un progetto, sarà utile ricordarlo, ritenuto dalla stessa amministrazione “quanto meno inopportuno e dunque non condivisibile” partito alla chetichella in maniera sperimentale in sette sedi pilota nella primavera scorsa e rigettato ovunque in ambito nazionale.
Esito disastroso, con statistiche palesemente fasulle e diverse ricognizioni effettuate alle quali non ha in realtà partecipato neppure un numero minimo dei cittadini - utenti previsto, lasciando l’amministrazione in braghe di tela. E senza scusante alcuna.
In particolare, le 4 assemblee 4 svoltesi unitariamente in meno di un mese al Tiburtino avevano lasciato il segno ed indicato a tutti la strada da seguire. Con risultati evidenti.
Eppure incredibilmente adesso ci risiamo.
Ben otto sedi del Lazio infatti (Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti, Roma Centro, Roma Aurelio, Ostia e Civitavecchia) saranno a breve interessate da questa seconda ondata di barbarie e stupidità. Il progetto “emoticons” appunto.
Le strumentazioni previste vanno dai set elimina code ai cosiddetti touchpad, provvisti di smiles “utili” alla rilevazione del grado di soddisfazione dell’utenza ad ogni sportello.
E’ probabile che in alcune sedi le apparecchiature vengano istallate entro fine anno e/o comunque durante la lunga pausa natalizia, quando ovviamente l’attenzione cala.
Contro questa squallida realtà virtuale occorre oggi rinsaldare il legame tra lavoratori ed utenti, fatto semplicemente di emozioni vere, rilanciando la mobilitazione.
Non è in alcun modo accettabile, infatti, una sperimentazione fittizia come quella che ci viene ancora una volta imposta, perché essa colpisce la professionalità di ogni singolo lavoratore, lede la sua dignità e scarica sul personale le carenze dell’amministrazione.
Senza interrompere il servizio di sportello, vanno innanzi tutto informati i cittadini di quanto si sta riproponendo ai loro danni, con appositi volantinaggi a tappeto (vedi doc. allegato). E’ questo l’unico ancorché non facile modo per invertire la tendenza e zittire la becera campagna mediatica avviata, 18 mesi or sono, dal ministro contro la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, tenendo presente che non abbiamo più molto tempo.
La terza ed ultima fase del progetto prevede infatti l’installazione degli impianti di cui sopra, una volta testati, in tutte le sedi dell’ Istituto entro la fine del prossimo 2010.
Tocca perciò a tutti noi respingere fermamente questa ennesima, insulsa provocazione.
Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio