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CASE ATER: IL TAR SOSPENDE ANCORA ATTO DEL COMUNE DI ROMA CONTRO INQUILINO CHE DAL 2007 CHIEDE LA REGOLARIZZAZIONE!

Roma,

Roma Capitale non da corso alla precedente sentenza del 2018 e il Tribunale Amministrativo di Roma ferma per la seconda volta il provvedimento di rilascio dell’alloggio comunicato all'inquilino.

La vicenda in esame riguarda l’annosa vicenda delle regolarizzazioni in assegnazione degli alloggi ATER e la costante inerzia delle Amministrazioni competenti a fornire l’adeguata risposta all’emergenza abitativa negli alloggi popolari.

Nel lontano 2007, l’inquilino aveva presentato domanda di regolarizzazione in assegnazione dell’immobile abitato. Senza aver alcun riscontro all’istanza presentata, nel 2018 l’ATER notificava all’inquilino un decreto di immediato rilascio dell’alloggio.

Tale provvedimento veniva impugnato dinanzi al TAR Roma, con la difesa dall’avv. Vincenzo Perticaro che, ha ottenuto, con la sentenza n. 9052/2018, l’annullamento del decreto di rilascio.

Dopo aver perso la causa dinanzi al TAR Roma, nel 2018, il Dipartimento Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale avviava un altro procedimento amministrativo per contestare all’inquilino la sanatoria del 2006.

Ancora l’Avv. Perticaro ha presentato le proprie osservazioni a tutela dell’inquilino, denunciando l’illegittimità della posizione assunta dall’Amministrazione. Non contenti gli uffici preposti, con Determina dello scorso maggio 2020, il Dipartimento Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale ha rigettato la richiesta di regolarizzazione presentata dall’inquilino nel 2006.

A tredici anni di distanza dalla domanda di regolarizzazione, lo stesso legale ha dovuto impugnare anche questa Determina dinanzi al Tar Roma chiedendone l’annullamento, previa sospensione, stante l’illegittimità del provvedimento per diversi profili di violazione di legge ed eccesso di potere.

Con ordinanza del 12.11.2020, il TAR Roma ha accolto la richiesta di sospensione del provvedimento, vista la sussistenza delle esigenze cautelari e la richiesta di regolarizzazione presentata dall’inquilino, fissando celermente la definizione del giudizio a marzo 2021.

L’ASIA-USB saluta questi provvedimenti che riconoscono finalmente i diritti dei cittadini, il secondo in questa settimana, che contrastano l’arroganza dell’Amministrazione comunale dedita solo a punire chi chiede il rispetto dei propri diritti: un Ente pubblico che agisce ignorando le sentenze del Tar. La cosa vergognosa è che i cittadini hanno oggi risposte a domande inoltrate oltre un decennio fa.

Come associazione degli inquilini prendiamo inoltre atto che esiste anche una Giustizia amministrativa libera dai condizionamenti dei poteri forti, dalle campagne mediatiche della stampa in mano ai costruttori che mira alla criminalizzazione degli inquilini delle case popolari e che rispetta i dettati costituzionali che aspirano ai principi della tutela delle persone più deboli.

L’importanza di questo ultimo provvedimento attesta che la resistenza paga, contro una Pubblica Amministrazione che invece si dimostra ben lontana da applicare soluzioni in grado di rispondere all’emergenza abitativa del territorio capitolino.

ASIA-USB ROMA