Oggi 4 dicembre 2014 si è svolto il tentativo di conciliazione in Prefettura tra Usb (comparto non medico), Anmris(comparto medico) come rappresentanze sindacali che hanno attivato il tavolo, Humanitas in procura della Gradenigo S.r.l, e i rappresentanti della Regione Piemonte, in merito alla questione del riconoscimento del Presidio sanitario Gradenigo come Presidio pubblico, nonostante il possibile passaggio di proprietà a un ente profit quale Humanitas, riconoscimento al momento non possibile in virtù della legge regionale attualmente in vigore. L'obiettivo dell'Usb è porre l’accento sul diritto dei dipendenti del Gradenigo di continuare a godere dei diritti di equiparazione ai dipendenti pubblici (quali la mobilità e il trasferimento verso strutture sanitarie pubbliche) e il mantenimento del Gradenigo in qualità di Presidio.
Ad oggi la Regione non ha ancora effettuato la voltura a favore di Humanitas poiché non ha ancora scelto il passaggio legislativo più consono. Bisogna infatti ricordare che si tratterebbe di modificare una legge regionale che in Piemonte prevede che i Presidi pubblici siano retti da enti no profit e questo determinerebbe un atto politico non da poco, dato che aprirebbe grossi spiragli a tutti i privati profit interessati di Sanità!
Per quanto riguarda i dipendenti, ad oggi ancora dipendenti della Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo, la transazione alla società Gradenigo S.r.l. , costituita dalla Congregazione per separare giuridicamente il Presidio Gradenigo dalla stessa e per poi farla acquisire dal gruppo Humanitas, comporterebbe l’automatica perdita dell’equiparazione a dipendenti pubblici!
Per questo motivo, ad oggi abbiamo ottenuto che questo non avvenga fino a che la Regione non chiarisca il provvedimento e le modalità con le quali intende concedere la voltura. In ogni caso i diritti di equiparazione sono diritti soggettivi legalmente riconosciuti che se non verranno garantiti dal mantenimento del Presidio, saranno fatti valere ragionevolmente per vie legali.
Riteniamo che la lotta fatta in difesa dei lavoratori e della natura del Gradenigo sia un atto dovuto a cui dedicheremo tutte le energie possibili, non solo per tutelare i suddetti lavoratori in quanto detentori di requisiti specifici che non possono decadere in virtù di un passaggio di proprietà a soggetti privati con scopo di lucro, ma anche per salvaguardare tutti i servizi, la qualità e la specifica peculiarità di servizio pubblico che il presidio svolge, a tutela della cittadinanza e dell’utenza.
Ad oggi il tentativo di conciliazione viene “congelato” in attesa che la Regione esponga alle parti come intende risolvere la questione. Ci preme ricordare che nell’ambito della riorganizzazione della rete sanitaria regionale, il Gradenigo e servizi quali pronto soccorso, sono stati considerati come irrinunciabili sul territorio!
P/Usb Lavoro Privato – Rsu Gradenigo