USB Scuola torna ad esprimersi sul contratto e ribadisce la propria proposta sull'uso delle risorse economiche. Lo diciamo con chiarezza: senza l’introduzione dei buoni pasto per tutto il personale della scuola (in linea con gli altri lavoratori del pubblico impiego e con priorità al personale ATA) e aumenti salariali che arrivino a coprire il 17% della perdita del potere d’acquisto degli ultimi anni, questo contratto non può essere firmato.
Si prefigura un nuovo contratto povero per le lavoratrici e i lavoratori della scuola, con aumenti che arrivano a 40 euro netti mensili e nessuna novità sul piano normativo. L’ARAN e il Governo vogliono una scuola statale guidata da dirigenti che possano sanzionare liberamente i docenti. Dall'altra parte, troviamo pseudo-sindacati come l’Anief che pretendono collaboratori dei dirigenti scolastici fuori dalle classi che gestiscano per conto dei presidi le scuole e propongono buoni pasto farlocchi contrattati scuola per scuola, la CISL pronta a firmare le peggiori nefandezze pur di avere qualche altra poltrona nel governo Meloni, CGIL e UIL che guardano passivi e impotenti la scena.
Un quadro preoccupante che richiede una stagione di conflitto della scuola per ridare dignità a tutti i lavoratori e le lavoratrici.
USB Scuola, dopo la crescita alle ultime RSU, che l’ha vista diventare il primo sindacato tra i non rappresentativi, è pronta a farsi carico di una stagione di conflittualità, per rimettere al centro le vere priorità della scuola pubblica statale: aumenti salariali veri e buoni pasto, abolizione del PCTO, estensione dei diritti per il personale precario, buoni pasto, una normativa che allarghi i diritti del personale scuola, una formazione libera e non imposta dalle dirigenze, organi collegiali al centro della vita scolastica.
Ricordiamo i prossimi impegni, significativi per il personale della scuola e non solo:
- oggi, 4 novembre, saremo in più di 30 piazze in tutt'Italia contro la decisione del MIM di annullare il corso di formazione per docenti "La scuola non si arruola" e la minaccia di revocare l'accreditamento al nostro centro di formazione CESTES;
- il 10 novembre terremo un'assemblea pubblica per discutere insieme di tutte le novità che il Ministero sta imponendo (a partire dallo scardinamento del diritto alla libera formazione dei docenti);
- il 14 novembre saremo al fianco degli studenti nella loro giornata di sciopero;
- il 28 novembre parteciperemo allo sciopero generale contro la finanziaria di guerra con manifestazioni in tutte le città e il 29 alla grande manifestazione nazionale di Roma.