L’Unione Sindacale di Base ha manifestato giovedì 29 in piazza Nettuno a Bologna con lo slogan “Se tu ci chiudi tu ci paghi”, per rappresentare le esigenze di dipendenti, precari, lavoratori in nero, studenti. Una piazza diversa da quella di chi ha manifestato per lo sblocco degli sfratti e la libertà di rimanere aperti e/o attivi anche in piena seconda ondata.
USB dice infatti sì ai lockdown veri e mirati, ma con il supporto di azioni che liberino dal ricatto del reddito e del salario. Lo scontro vero non è tra lockdown e salute contro salari, reddito e occupazione, ma tra gli interessi della grande industria e delle multinazionali (che vogliono macinare profitti) e il diritto alla salute, al lavoro e al reddito universale, che vanno garantiti a tutti e a tutte. Esattamente come l’accesso alla sanità pubblica, ai trasporti e alla scuola, che vanno tutti potenziati.
Proprio per questo chiediamo che da qui in avanti Confindustria sia bandita dalle opinioni e dalle valutazioni sul da farsi.
Al contrario, le risorse vanno recuperate tassando le grandi ricchezze accumulate da aziende e multinazionali che si sono arricchite anche speculando sulla pandemia.
Bologna 30-10-20
Unione Sindacale di Base – Federazione Emilia Romagna