Il 7 maggio inizierà a Torino l’Eurovision Song Contest. Un evento musicale internazionale per cui il Comune di Torino ha investito 15 milioni per attrarre turisti da tutto il mondo e per cui verranno impiegati centinaia e centinaia di lavoratori, giorno e notte.
L’ennesimo grande evento che, come le Olimpiadi del 2006, le Atp finals e le future Universiadi, è solo sperpero di denaro pubblico e sfruttamento legittimato dalle istituzioni.
Mentre la disoccupazione giovanile a Torino continua a salire sopra il 20% e il 50% dei lavoratori è a rischio povertà a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi e i bassi salari, il Comune di Torino continua a legittimare il lavoro gratuito, impiegando anche per questo evento 600 volontari: cioè lavoratori non retribuiti, che dovranno lavorare minimo 6 ore al giorno con le stesse mansioni di un lavoratore del settore turistico, in cambio però solo di una divisa, un biglietto del bus e un buono pasto che, alla fine, nemmeno viene dato. Come scritto nella mail che è arrivata ai volontari: arrangiatevi da soli per il pranzo e guai a mangiare qualcosa dal buffet dei Vip.
L’ennesimo grande evento che non sfrutta solo centinaia di giovani, ricattandoli contrattualmente affinché non svelino le condizioni di lavoro, ma anche migliaia di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e della cultura assunti con contratti precari, che si stanno già ritrovando a fare turni massacranti, con una pausa di 10 minuti, per 5,40 euro all’ora. In un contesto, quello dello spettacolo e dei grandi eventi, che è segnato dalla mancanza di sicurezza sul lavoro, provocando frequentemente incidenti e infortuni.
Le stesse paghe da fame e gli stessi orari a cui sono costretti tantissimi altri lavoratori del settore della ristorazione e del turismo che si ritroveranno anche loro in questi giorni a trottare senza sosta nei bar, alberghi e ristoranti per una manciata di euro in nero e qualche pacca sulla spalla.
L’ennesimo grande evento volto da un lato a portare avanti un modello di città vetrina, svenduta agli interessi privati e basata sullo sfruttamento e la speculazione, e dall’altro lato a propagandare quell’ideologia guerrafondaia e imperialista che sta venendo portata avanti dall’intero governo Draghi: sotto la narrazione di un festival per la pace e per i diritti, mentre è stata messa al bando la partecipazione di cantanti russi, viene data ampia visibilità alla partecipazione di Israele e dell’Ucraina.
A pochi giorni di distanza dall’anniversario del massacro di Odessa, in cui le stesse forze naziste ucraine che sostengono il governo di Zelensky, diedero fuoco alla Casa dei Sindacati e bruciarono vivi sindacalisti e civili, a pochi giorni di distanza dalla Nakba e dalla ripresa da parte di Israele dei bombardamenti contro il popolo palestinese, il Comune di Torino attraverso l’Eurovision ha la chiara funzione di legittimare l’apartheid palestinese ed alimentare l’interventismo della Nato e dell’Unione Europea.
Contro la guerra e lo sfruttamento, lanciamo un presidio martedì 10 alle ore 18.30 al Pala Alpitour.
Abbassare le armi, alzare salari e diritti!
Federazione Del Sociale – USB
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