Un articolo del quotidiano La Stampa del 16 giugno 2018 ci dice che il Senatore eletto con il Partito Democratico, Mauro Laus, avrebbe dichiarato: aveva ragione il maestro Ken Loach, bisogna smetterla con le esternalizzazioni e gli appalti che precarizzano i rapporti di lavoro e sfruttano i lavoratori!
Lo stesso Mauro Laus che era, all'epoca del sostegno di Ken Loach a Federico Altieri e a tutti gli operatori sottopagati e sfruttati, l'amministratore di quella cooperativa che aveva appena licenziato ingiustamente almeno un lavoratore e che ha per lungo tempo sottopagato i suoi soci e dipendenti, afferma ora che le cooperative sfruttano e che gli appalti sono un meccanismo ingiusto che permette di sottopagare i lavoratori?
Lo stesso Mauro Laus che minacciò Ken Loach di denuncia, si rende conto a distanza di qualche anno che i lavoratori avevano ragione e lui torto?
Se non ci trovassimo di fronte all'affermazione di un politico, ora all'opposizione, potremmo pensare a un profondo ripensamento morale da parte di Laus. Così purtroppo non sembra, tutto anzi fa pensare che dietro queste affermazioni ci siano soltanto ipocriti pretesti per capovolgere strumentalmente una vicenda che lo ha visto perdente sul terreno giudiziario.
Noi lavoratori siamo abituati valutare i fatti: il licenziamento di Federico e le paghe miserevoli applicate dalla cooperativa Rear contano infinitamente di più dei proclami di un politico.
Comunque, in conformità con il ruolo che ora Laus ricopre non gli si nega l'opportunità di essere in buona fede. Pertanto l'Unione Sindacale di Base, che ha sempre lottato per i diritti e l'avanzamento delle condizioni materiali e sociali dei lavoratori, chiede al senatore PD: visto che le sue dichiarazioni verrebbero fatte a tutela dei lavoratori e contro il meccanismo abnorme dei profitti aziendali negli appalti, considerato il fatto che lei oggi dimostra di non avere alcun conflitto d'interesse tra i profitti della cooperativa Rear e il suo ruolo elettivo, perché non chiede alla Rear, di cui è stato presidente per molti anni, di riassegnare il posto di lavoro ai dipendenti illegittimante licenziati?
O meglio, visto la sua critica nei confronti degli appalti, perché non chiede l'assunzione diretta dei lavoratori da parte degli enti?
Inoltre, considerato che lei chiede un livello di paga minimo dignitoso, perché non chiede che la cooperativa Rear la smetta di applicare il contratto di categoria più sfavorevole per il settore e applichi invece quello più favorevole per i lavoratori?
La Rear si comporta purtroppo in modo diametralmente opposto a quanto lei dice: applica ancora oggi un contratto nazionale poco tutelante, pur potendo benissimo applicarne un altro (certo, con maggiori costi e minori profitti) e ha licenziato ingiustamente dei lavoratori.
La vera conseguenza morale e politica alle sue affermazioni richiederebbe la condanna per quelle cooperative, come la Rear, che hanno tenuto e tengono una condotta agli antipodi dei suoi proclami.
USB COORDINAMENTO PROVINCIALE LAVORO PRIVATO DI TORINO