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Il “ROSICONE” NUMERO UNO DI CAPANNELLE

Nazionale,

 

A Roma cosa significa rosicare e chi sono i rosiconi lo sappiamo benissimo. Colui che non accetta mai la sconfitta, che cerca di vincere anche quando ha perso. Quando proprio non ci riesce allora tenta di svilire a parole il successo dell’avversario o il valore di chi lo ha sconfitto. Alle Scuole Centrali Antincendi: manifestazioni, parate militaresche, rappresentazioni di facciata come Master Chef e tanto di più inutile si possa mettere in moto se poi a Capannelle va tutto male. Ci sono topi, c’è cibo scadente, proseguono imperterriti ricatti e ramanzine infinite ai corsisti e agli istruttori professionali. Non ci sono ambienti per gli Allievi per poter studiare e nessun luogo di svago e di aggregazione. Una gestione pessima e a dir poco fallimentare.

Chi c’è dietro a tutta questa sceneggiata? Sempre Lui! L’ottavo reuccio di Roma. Un sovrano per nulla illuminato che non riesce a cogliere la saggezza popolare di questa città antica che nel tempo ha coniato tanti proverbi per quelli che rosicano! In una Capannelle rovente, degna di quella di Nerone del 64 d.C., gli Allievi sono letteralmente costretti ad indossare giacca cappello tutti abbottonati e avvampati dalla calura dell’anticiclone Caronte. Tutti in ghingheri per compiacere il Signor Comandantino. Ma la differenza qual è? Se tutto funzionasse a dovere e tutto fosse in linea con le regole, la ferrea disciplina imposta avrebbe anche un senso; anche se sarebbe un paradosso. Peccato però che non funziona nulla! Nelle stanze arroventate non ci sono climatizzatori per gli Allievi. Mentre il Governo vara un decreto per non far lavorare nelle ore più calde della giornata, i ventilatori che i poveri Allievi si comprano per non squagliarsi, vengono prontamente sequestrati. Una logistica da terzo mondo che rispecchia fedelmente la triste realtà che i nostri nuovi Pompieri troveranno ai Comandi. Il generalissimo di Roma è diventato la caricatura di sé stesso annientando il proprio esercito.

Mentre gli Allievi non vedono l’ora di scappare da Capannelle, gli Istruttori sperano che il reuccio se ne vada via il prima possibile. Al prossimo giuramento, sotto il sole cocente un Ministro consegnerà una nuova medaglia d’oro alla bandiera dei Vigili del Fuoco. La medaglia ci spetta per l’immenso lavoro che il Corpo Nazionale fa in tutto il Paese ma questo non deve diventare l’ennesima occasione per obbligare gli Allievi a marciare sotto il sole cocente e consentire al reuccio di pavoneggiarsi davanti alle autorità per mascherare i sui miseri fallimenti gestionali.

È già accaduto che a causa delle elevate temperature alcuni Allievi siano dovuti ricorrere alle cure dei medici. Una vera buffonata che non ci appartiene, ma ricorda sempre più le foto in bianco e nero del Ventennio, quando la buonanima di zio Benito passava in rassegna i reparti schierati.

SOSPENDIAMO QUESTE "ATTIVITÀ ADDESTRATIVE" NELLE ORE CENTRALI DELLA GIORNATA, RIPORTANDO LA CERIMONIA DEL GIURAMENTO AD UNA FORMALITÀ DAI CONNOTATI

PIÙ CIVILI E MENO MARZIALI.

 

il Coordinamento Nazionale USB VVF