IL GRANDE raccordo anulare sarà a pagamento dal primo maggio. Ad annunciarlo è in mattinala Pietro Ciucci, il numero uno dì Anas.Ma in poche ore la sua dichiarazione si trasforma in un rebus. In una grande nuvola nera perché il relativo Dpcm (Decreto del presidente del consiglio deimimstri) non è stato ancora licenziato dal governo e non si sa al momento quali saranno realmente le tratte a pagamento, quanto costeranno, dove saranno piazzate le telecamere. chi dovrà sborsare i soldi e chi no. Il rebus si fa più intricato qualche ora più tardi, quando il ministro dei Trasponi Altero Matteoli, che sta lavorando con Giulio Tremonti al testo del decreto, fa una precisazione: «Sul pedaggio di alcune tratte autostradali gestite dall'Anas è in corso un approfondimento, tenendo conto anche delle istanze degli enti locali e in particolare di coloro che utilizzano le autostrade con frequenza, per motivi di lavoro o per collegamenti nell'ambito urbano. Dopo quesia fase si procederà a redigere il testo definitivo del Dpcm, che è in elaborazione». Un chiarimento che lascia però più di un dubbio: chi sarà realmente esente? Solo i romani o anche i pendolari? La questione none di poco conto visto che,secondo stime dell'Anas stessa, sono quasi 58 milioni all'anno i veicoli che transitano sulla cintura stradale che abbraccia la Capitale...continua
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