Il prepotente e rovinoso attacco ai diritti dei lavoratori, la ristrutturazione del dicastero con il complessivo ridimensionamento di strutture e addetti, la privatizzazione di un settore strategico che altererà l'assetto della Difesa nazionale trova soluzione nella richiesta di CGIL CISL e UIL di tavoli separati nazionali di negoziazione.
Sappiamo per storia ed esperienza diretta (leggi ristrutturazione Andreatta/Saragoza) che il Sindacato più accreditato nonché il più compiacente sceglie sempre di contrapporsi ai progetti di ristrutturazione/dismissione dell’Amministrazione con un fronte sindacale diviso.
Una decisione pesante che lascia intendere quale sia il vero ruolo e il traguardo di un Sindacato che non difende l’occupazione e i lavoratori, rende più debole il tavolo sindacale di contrattazione, abbassa il livello di scontro con l’Amministrazione per essere l’unico interlocutore, protagonista e privilegiato.
CGIL, CISL e UIL soffrono di gelosia?
Se nelle tante e importanti occasioni (GabDife, CRAMM e SS.MM.) questi oratori non avessero manifestato un’inconsistenza di contenuto cosi convincente e diffusa, se le nostre rivendicazioni non fossero considerate dall’Amministrazione, e non solo, meritevoli per analisi e qualità, se le continue contraddizioni di CGIL CISL e UIL non avessero creato insofferenza nelle delegazioni territoriali presenti ai tavoli nazionali e se l’attenzione e il consenso per i Confederali fosse così evidente e consistente tra i lavoratori, sicuramente non assisteremo a questa irresponsabile decisione.
Ebbene, la soluzione finale è relegare il dissenso in un ambito secondario e ridurre il valore della contrattazione a semplice oggetto di scambio, decidendo come sempre sulla pelle dei lavoratori.
Seppur con un aggravio di tempo e di lavoro per la concessione di cinque tavoli di contrattazione (che ne pensa Brunetta?), il Gabinetto Difesa è consapevole dei vantaggi della separazione dei tavoli nazionali poiché in questo modo troverà un’opposizione debole e disorganizzata a fronte di pesanti e dolorose scelte da realizzare.
Tutto questo non ci sorprende.
La strada da tempo imboccata non poteva che portare a questo.
Con responsabilità, chiarezza e dignità affronteremo questa pesantissima prova, per la difesa del ruolo e del lavoro di tutti i dipendenti civili della Difesa.