
OLTRE UN MILIONE E MEZZO I LAVORATORI DI TUTTI I SETTORI IN SCIOPERO GENERALE COL SINDACALISMO DI BASE (+ foto)
Un "No alla finanziaria" forte e chiaro giunge oggi dal tutto il mondo del lavoro in sciopero col sindacalismo di base. Oltre 1.500.000 il dato globale della astensione nazionale, 350.000 i lavoratori che hanno manifestato nelle 30 piazze d’Italia per una vera redistribuzione della ricchezza, contro lo scippo del TFR e per il rilancio della previdenza pubblica, per l’assunzione di tutti i precari pubblici e privati, contro le spese militari e per il ritiro di tutte le truppe.
Le conseguenze dello sciopero sono state avvertite nei diversi comparti, dove dalla scuola alla sanità, dai tribunali alle agenzie fiscali, nei centri commerciali - dove più forte è la precarietà - nelle aziende metalmeccaniche e chimiche, in particolare del nord del paese, molti sono stati i servizi e le attività sospesi o fortemente ridotti.
Le manifestazioni più significative – Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Genova, Catanzaro, Palermo – hanno visto una rilevantissima presenza di lavoratori precari, quelli dei call center pubblici e privati come i dipendenti delle ditte di pulizie, ma anche della sanità, degli enti locali, della giustizia. Importante la presenza degli studenti medi e universitari, che hanno partecipato a molte delle iniziative previste.
"La grande partecipazione al nostro sciopero e alle manifestazioni regionali dovrebbero far riflettere il Governo - dichiara Pierpaolo Leonardi Coordinatore nazionale CUB. "Una finanziaria tutta orientata alla soddisfazione dei bisogni delle imprese è più consona a un governo di centro-destra che ad uno di centro-sinistra. Però è ovvio che, se ci si rifà al liberismo, la ricetta può essere cucinata in modo diverso, ma il sapore sarà sempre stesso".
"Questo sciopero – prosegue Leonardi - è per noi un passaggio, non la conclusione della battaglia. Le mobilitazioni proseguiranno in maniera articolata, in particolare sul diritto a veri rinnovi contrattuali, contro l’ennesima riforma previdenziale alle porte, per far naufragare i fondi pensione e risolvere la piaga della precarietà" conclude Leonardi.
In allegato il servizio del Tg3 nazionale e toscano e le foto delle manifestazioni
Gli ospedali non si tagliano. La storia di Castel del Piano
Le ULTIME NOTIZIE

Non sparateci. Siamo solo lavoratori pubblici


USB, 10 anni di rEsistenza
Il saluto del segretario generale WFTU George Mavrikos per i 10 anni di USB

La scuola in pandemia
Politiche attive, il webinar USB
