Benvenuti a Cgil, Cisl e Uil
Finalmente dopo 4 anni di assordante silenzio (infatti l’ultima manifestazione organizzata da loro risale al lontano 20007 ) questi sindacati (...?...) si ricordano che in Calabria esistono dei precari che si chiamano LSU/LPU.
Era ora!
A leggere, però, i giornali di questi giorni, al di là della presunta ritrovata “unità”, scopriamo che il trucco c’è e che questa unità, che tentano di ritrovare, non va assolutamente nella direzione che tutti i lavoratori della Calabria si aspettano: quella cioè di difendere i diritti di tutti i lavoratori dai gravissimi attacchi subito in questi anni (mentre loro erano in letargo), da parte di una classe politica Regionale e Nazionale che ha spinto i lavoratori calabresi, i disoccupati, gli studenti, i precari, ad occupare l’ultimo posto in tutte le classifiche.
No, il loro scopo dichiarato è quello di utilizzare questi lavoratori precari, disperati anche perché da diversi mesi non percepiscono i sussidi e le integrazioni da parte della regione, per portare in piazza un numero consistente di lavoratori, al fine di dimostrare che hanno ancora un seguito e far vedere così alla regione che esistono.
A Cgil, Cisl e Uil, dunque, dei lavoratori precari Lsu-Lpu, non importa nulla, come nulla è importato in tutti questi anni, che hanno visto la sola USB in prima linea, farsi carico di questi oltre 5.000 lavoratori che da anni sono trattati come cittadini di serie B.
Ecco perché chiediamo ai colleghi Lsu-Lpu di non farsi strumentalizzare da chi in tutti questi anni non ha fatto nulla per risolvere il loro dramma, diventando anzi corresponsabili della condizione in cui sono costretti a vivere da troppo tempo.
In questa loro iniziativa, che come detto è finalizzata a dimostrare la loro esistenza e non certamente a risolvere il problema dei lavoratori, sono sponsorizzati da alcuni consiglieri Regionale del PD, che non molto tempo fa occupavano quelle sedie del potere politico regionale e che nulla hanno fatto per i lavoratori: si è forse dimenticato l’ex assessore al lavoro Maiolo, quando ricopriva la carica di assessore regionale al lavoro, che alle proposte fatte da questa organizzazione ha sempre risposto con arroganza?
Dov’erano questi politici, che oggi parlano dei lavoratori precari, quando la USB assieme ai lavoratori ha occupato la sala del consiglio regionale il 23 dicembre 2010? Dov’erano quando sette lavoratori, insieme al sindacato USB, sono saliti questa estate sul tetto della regione e sono rimasi li per ben tre giorni sotto un caldo cocente? Sono forse venuti a solidarizzare con loro e a studiare insieme delle soluzioni? No, sono rimasti dentro il palazzo della Regione con l’aria condizionata, ignorando il dramma di chi là fuori chiedeva attenzione, dopo una vita di incertezza.
Questa organizzazione sindacale continuerà, come ha sempre fatto, nella lotta per la difesa di tutti i lavoratori calabresi, senza guardare in faccia nessuno, senza “sponsor” politici, perché la USB quando è servito ha fatto la lotta contro le scelte dei governi Loiero e Prodi, così come la sta facendo per le scelte fatte dai governi Scopelliti e Berlusconi. Noi non abbiamo padroni a cui abbassare la testa.
Per questi motivi, chiediamo ai lavoratori di non aderire all’inutili passerelle di Cgil, Cisl e Uil, ma di organizzare assieme alla USB l’iniziativa che è già in cantiere, e che costituirà la giusta risposta al mancato rispetto degli impegni da parte della Regione Calabria.