Dopo lo sciopero nazionale e la mobilitazione degli educatori delle cooperative sociali dell’USB del 13 maggio, con la partecipazione delle assemblee territoriali milanese e lombarda, martedì 10 siamo stati con i lavoratori e l’Associazione MISAAC Nazionale sotto Regione Lombardia durante il Consiglio per continuare il percorso di uscita dall’invisibilità di questa categoria.
Abbiamo portato le principali rivendicazioni del settore: dall’internalizzazione alla necessità di istituire misure tanto strutturali quanto emergenziali per sanare la discontinuità salariale, alle orecchie di tutto l’arco parlamentare che, dalla maggioranza - con cui abbiamo avuto un incontro - all’opposizione - i consiglieri Paladini, Pizzighini e Foggetta -, si è mostrato disponibile al confronto e a ragionare di soluzioni concrete.
In particolare siamo stati ricevuti da Riccardo Melias e Maurizio Broccanello del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che si sono impegnati anche a fare da tramite con il Ministero del Lavoro, con il quale l’USB ha già aperto un’interlocuzione su questi temi dopo lo sciopero del 13 maggio.
Anche l’Assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi si è fermata a parlare con i lavoratori e si è detta disponibile ad aprire un confronto per trovare soluzioni territoriali alla discontinuità salariale che affligge in particolare il comparto della scolastica.
Registriamo molto positivamente l’interesse di quasi tutte le forze politiche che hanno rappresentanza in Regione, continuiamo a lottare e lavorare perché tutte le aperture fatte a parole diventino fatti nel più breve tempo possibile.
La prossima tappa del percorso di lotta degli educatori per conquistare diritti e dignità lavorativa sarà lo sciopero generale del 20 giugno, lanciato dall’USB e altri sindacati di base, quando porteremo la nostra voce anche sotto il Comune di Milano, responsabile degli appalti poverissimi in cui gli educatori lavorano.