Giovedì 26 aprile in tarda sera, dopo oltre 15 incontri, si è arrivati alla sigla del rinnovo del contratto integrativo aziendale della Dana Italia, riguarda gli oltre 700 dipendenti del Trentino che la prossima settimana saranno chiamati a validarlo con voto segreto. L’ipotesi di accordo prevede una rigorosa strutturazione delle relazioni sindacali e importanti investimenti negli stabilimenti di Arco e Rovereto, che ammontano già a 6 milioni di euro, nel solo anno 2018. Vengono presi forti impegni in tema di salute e sicurezza, aumenta l’agibilità dei rappresentanti dei lavoratori. Si tratta di un accordo importante che segna un risultato non scontato sul versante dell’unificazione dei lavoratori sia dal punto di vista del salario che sulla parte normativa. Importanti novità sono state introdotte per i giovani invertendo la tendenza in atto da anni nel Paese: sono previste 60 nuove stabilizzazioni nel trienno 2018-2020, 30 già nel mese di maggio 2018, che si aggiungono alla sostituzione del turn-over e alle assunzioni per la staffetta generazionale. E’ stato definito un percorso di inserimento che limita nel tempo l’utilizzo della somministrazione, privilegia il tempo determinato e riduce i tempi prima della stabilizzazione. Migliora per precari e neo assunti il trattamento economico aggiuntivo al contratto nazionale. Per gli operai con più di 18 anni di lavoro in DANA e 50 anni di età viene anticipata la maturazione delle ferie aggiuntive che sarebbero scattate da Contratto Nazionale dal 2026, a riconoscimento del contributo dato in tanti anni all’azienda e come forma di riduzione dell’orario di lavoro per i lavoratori più maturi. Il premio di risultato aumenta a regime di euro 470 lorde arrivando a sfiorare i 3000 euro annui per tutti i lavoratori, con un miglioramento della parte spettante agli impiegati. Sempre in controtendenza, si è voluto ridimensionare la portata del welfare aumentando il salario in busta paga dei lavoratori. Viene riconosciuto l’impegno dei lavoratori coinvolti nelle squadre antincendio e pronto soccorso con un incremento economico mensile di 30 euro, vengono aumentate dopo molti anni le indennità legate a turnistiche speciali. Come politiche di conciliazione aumentano a 14 le ore di permesso retribuito per visite mediche, anche per accompagnare i famigliari, diventano strutturali i due giorni in più di permesso rispetto alla legge per i neo-papà, ma soprattutto si apre un confronto vero sulla riduzione dell’orario di lavoro stabilendo un percorso di elaborazione e di sperimentazione da effettuarsi nei due stabilimenti. Contro chi puntava a mettere in contrapposizione giovani e anziani, salario e diritti, salario ed occupazione, abbiamo rifiutato mediazioni al ribasso su due aspetti molto importanti, la non applicazione del Job Act e la tutela contrattuale dei lavoratori della filiera, vertenze che rimangono aperte e continueremo a far vivere nel confronto con l’azienda nei prossimi mesi.
Fiom-Cgil del Trentino e USB Lavoro Privato con le RSU di Arco e Rovereto