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SUL MANSIONISMO LA RdB MINACCIA LO SCIOPERO DELLA FAME!

Nazionale,

Comunicato n.47/07 In allegato la lettera inviata all'amministrazione

La RdB detta un ultimatum all’amministrazione. In una lettera inviata ieri al presidente ed al direttore generale, il sindacato di base ripercorre la lunga vertenza partita con la richiesta di certificazione delle mansioni svolte e chiede la convocazione del tavolo sul mansionismo entro venerdì 20 luglio.

Qualora da parte dell’amministrazione proseguisse un atteggiamento di ostinato diniego del confronto su organizzazione del lavoro e classificazione del personale, da lunedì 23 luglio i delegati nazionali della RdB attueranno lo sciopero della fame, come forma estrema di protesta contro l’intollerabile atteggiamento di chiusura dell’amministrazione, probabilmente pressata da CGIL-CISL-UIL che non vogliono si avvii una discussione sull’attuale ordinamento professionale e sull’esercizio di mansioni superiori da parte del personale.

E’ doloroso dover constatare che in realtà la maggiore opposizione al confronto sul mansionismo arrivi non già dall’amministrazione, come sarebbe logico, ma dalle organizzazioni sindacali che dovrebbero essere impegnate a denunciare tale fenomeno, a contrastarlo ed a trovare opportune soluzioni che non possono essere esclusivamente i ricorsi giudiziari attivati strumentalmente dalla UIL alla ricerca di nuove simpatie tra i lavoratori.

La RdB da tempo propone un accordo di programma su tre punti:
L’analisi del modello organizzativo per processi, basato su mansioni prevalenti e continuative effettivamente riconducibili all’area C;
La necessità di una revisione dell’attuale ordinamento professionale suddiviso in tre distinte aree (A-B-C), per renderlo maggiormente coerente con l’organizzazione per processi;
L’indicazione di un sistema di classificazione basato su un’unica area di lavoro, da valutare nell’ambito del prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro 2006-2009, nel quale si dovranno individuare anche tempi e modalità per la costruzione dell’area unica.

Non si ha ovviamente la pretesa di portare da un giorno all’altro tutto il personale in area C. Si ravvisa invece la necessità dell’indicazione di un percorso e dei tempi della sua  realizzazione, per dare una prospettiva concreta ai lavoratori.

Questa è la richiesta che la RdB torna a fare all’amministrazione e su tale richiesta invita le altre organizzazioni sindacali al confronto. Opporsi in modo preconcetto ad un ragionamento che va nell’interesse dei lavoratori e dell’organizzazione dell’Ente, solo perché questo ragionamento viene dalla RdB, non onora la funzione e l’intelligenza di chi attua tale opposizione.