In previsione del rientro finita l’emergenza COVID-19 l’azienda ha comunicato quanto segue:
- Saranno rilasciate/chiuse le sedi di Via Assisi, Via Di Valleranello, Via Vincenzo Lamaro, Via Degli Agrostemmi (S.Palomba) e Via Della Vignaccia;
- Saranno svuotate dalla componente uffici le sedi di Via Sannio, Spinaceto, Via Della Bufalotta, Via di Tor Pignattara, Via Erasmo Gattamelata, Via Fonte Buono, Via Ernesto Nathan e Via Feronia;
Con le modalità del Progetto Desk Sharing e in base all’appartenenza funzionale (POLI), il personale delle suddette sedi confluirà verso le seguenti sedi:
- Polo COMMERCIALE - Via di Val Valcannuta, Via Oriolo Romano, Via della Stazione Tuscolana;
- Polo OPERATIONS - Via Degli Estensi, Via Oriolo Romano, Via Di Tor Pagnotta;
- Polo TECHNOLOGY - Via Oriolo Romano;
- Polo SECURITY - Via Di Macchia Palocco (Acilia) e Via Saliceti;
- Polo STAFF - Corso D’Italia;
- Polo BRAND STRATEGY - Corso Vittorio (Via del Pellegrino);
- Polo FINANCIAL OFFICE - Corso D’Italia, Bacigalupo;
- Polo PROCUREMENT - Via Degli Estensi;
Questo Piano Spazi/Moving dei lavoratori appare molto conveniente per l’azienda, poiché le consente di risparmiare su alcune voci di spesa corrente (Affitti, consumi di energia, gestione degli immobili e ecc.), ma non è per nulla conveniente per un numero rilevante di lavoratori che vedranno un notevole aumento dei tempi di viaggio casa-lavoro, in particolare per i lavoratori pendolari provenienti dall’area SUD-EST.
USB ricorda all’azienda che il Decreto Rilancio (DL n. 34 del 20 maggio 2020) chiede ai Mobility Management, che dovrebbero essere esperti pianificatori e tecnici della mobilità sostenibile, molto più che istituire servizi di navetta. Oggi più che mai li chiama a programmare in maniera innovativa, redigendo veri e propri Piani di spostamento casa-lavoro (PSCL).
Visto l’impatto che tali trasferimenti avranno sull’intera area metropolitana di Roma, ci domandiamo quale piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente sia stato predisposto per la riduzione strutturale e permanente dell’uso del mezzo di trasporto privato, al fine di consentire la riduzione dell'impatto ambientale.
Non dimentichiamo infine i lavoratori del mondo “facility management” (pulimento, ristorazione, logistica, manutenzione), fortemente provati dalla chiusura delle sedi. In particolare, per i lavoratori della ristorazione chiediamo all’azienda di assumersi la responsabilità di prorogare almeno di un anno l’appalto scaduto il 31 agosto, garantendo una fase transitoria di tutela della dignità di chi sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze drammatiche di questa crisi.