Quanti smacchi deve subire ancora questo paese, affinché ci si accorga che l’affidare ad una multinazionale senza scrupoli le sorti dell’industria strategica italiana è un clamoroso errore?
L’assemblea dei soci di Acciaierie D’Italia ha subito l’ennesimo rinvio (noi lo avevamo ampiamente preannunciato), sbattendo così in faccia a tutti il grado di assoluta irresponsabilità di chi in questo momento sta scientificamente portando l’azienda verso il baratro. Non ci facciamo strane idee su quanto succederà il 6 dicembre: se il Governo cederà al ricatto di Arcelor-Mittal, svenderà il futuro del nostro paese, perché oggi parlare di Ex-Ilva significa parlare di un paese intero.
Ed è proprio per questo che USB continua a dire una cosa semplice e chiara e siamo gli unici a dirlo da anni: l’azienda va nazionalizzata subito.
E non è un vezzo ideologico: questa oggi è l’unica soluzione che può salvare un azienda in cui il socio privato, che oggi detiene la maggioranza, si è sempre sottratto alla responsabilità ed al rispetto degli impegni presi. Dopo aver trascinato questa azienda al collasso, oggi si rifiuta di intervenire con nuovi capitali, pretendendo che sia la collettività a pagare il costo del disastro.
USB ha scritto nuovamente al Governo, ritenendo però che non è sufficiente rincorrere la liturgia istituzionale. L’aggravarsi della situazione e la tensione crescente ha portato USB a proclamare per il 20 gennaio una grande manifestazione a Taranto.
- La nostra organizzazione respinge senza appello tutte le scelte che porteranno a rimettere una azienda strategica per il paese nelle mani di Arcelor-Mittal e della gestione autoritaria di Lucia Morselli.
- Solo lo Stato può garantire una vera transizione ecologica a tutela dell’ambiente e della salute di lavoratori e cittadini. L’idea di decarbonizzazione di Arcelor-Mittal è quella che oggi ha deteriorato gli impianti, abbassato le manutenzioni e gli interventi ordinari e straordinari.
- Solo lo Stato può garantire la piena tutela dei posti di lavoro per i lavoratori di Acciaierie d’Italia, di IlVA in AS e dell’appalto, rilanciando lo stabilimento dentro un piano industriale capace di guardare “oltre la fabbrica” guardando al futuro attraverso un modello di sviluppo economico sostenibile, utile al rilancio del Territorio.
- Solo lo Stato può garantire un piano per dare sicurezza a lavoratori e famiglie, riconoscendo il lavoro usurante, l’amianto e mettendo in campo un piano di incentivazione all’esodo per chi già oggi lo sta richiedendo.
USB da qui al 20 Gennaio, sarà impegnata in una serie di iniziative pubbliche, che comunicheremo di volta in volta e che dovranno tenere alta l’attenzione sulla vertenza e sulla gravità di una situazione che coinvolge più di 15000 famiglie. Se questo è Governo dal “Made in Italy” e non del “Made in India” lo dimostri assumendo il controllo dell’azienda, cambiando la Governance e mettendo in campo un piano industriale che garantisca piena occupazione, lavoro, salute e rispetto per l’ambiente.
USB Industria Nazionale, Lavoro Privato