Nel silenzio assordante delle Istituzioni e delle forze politiche, si sta realizzando lo smembramento della società Sacal spa (Gestore a capitale misto con il 66,74% a partecipazione pubblica) con relativo annullamento delle tutele e dei diritti dei dipendenti.
Da indiscrezioni la nuova costituente società di handling, che doveva essere interamente controllata da Sacal spa, lo sarà al 60%, mentre il 40% è destinato ad un partner competitivo (anche se probabilmente il nome SGH si rivelerà profetico) che acquisterà a buon mercato, potendo contare sulla notevole diminuzione dei costi del personale.
La storia ci insegna che in tutti gli aeroporti italiani in cui è avvenuta la liberalizzazione, oltre alla parte normativa, anche le condizioni contrattuali economiche e retributive del personale a tempo indeterminato non sono state mantenute e i dipendenti hanno subito un taglio pesante allo stipendio e sostanziali perdite economiche. Per questo motivo l’USB esprime forte preoccupazione per gli effetti dello smembramento di Sacal.
La “mission” di Sacal, come riportato sul sito web della stessa, è “……contribuire allo sviluppo socioeconomico della Calabria”, ma come si pensa di poter raggiungere questo nobile obiettivo? Forse destabilizzando economicamente le centinaia di famiglie dei dipendenti del futuro handling dell’Aeroporto di Lamezia Terme? Altro interrogativo è quale sarà il criterio di scelta dei lavoratori da trasferire rispetto a quelli che manterranno tutte le tutele?
Purtroppo il primo effetto evidente delle grandi liberalizzazioni è la polverizzazione dei contratti precari e anche qui, il personale a tempo determinato, che ha maturato o avrebbe maturato a breve il sacrosanto diritto di essere assunto dopo i numerosi anni (per alcuni anche nove) di stagionalità svolte in Aeroporto, si vede ora privato di ogni speranza con l'azzeramento della propria anzianità, mentre vanno in fumo professionalità ed esperienza acquisita che non potrà essere riutilizzata in nessun'altra realtà lavorativa locale.
Anche a Lamezia Terme, come in tutti gli altri aeroporti italiani, la liberalizzazione porterà ad un calo drammatico della qualità dei servizi e al caos gestionale nello scalo e per una regione che vive di turismo non è certo un buon biglietto da visita.
Secondo l’USB, poiché il Comune di Lamezia è socio di maggioranza della Sacal spa, il Sindaco e il suo referente all’interno del Cda dovrebbero essere consapevoli dei danni che subiranno i lametini coinvolti nell'operazione e le ripercussioni sull'immagine della Calabria stessa.
L’USB rivolge un appello a politici ed istituzioni per chiedere il massimo controllo, vigilanza e trasparenza in tutte le fasi e garanzie concrete a tutti i lavoratori, perché non siano quest'ultimi a pagare i buchi in bilancio delle passate amministrazioni.
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