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Lazio

CALMA PIATTA APPARENTE

Roma,

Comunicato n. 20/10

 

A seguito di pressanti e legittime richieste formali da parte della nostra O.S., è stato finalmente convocato la scorsa settimana l’Osservatorio regionale sulla fase di sperimentazione in atto presso la sede pilota di Frosinone.

Dalla scarna informativa fornita su tavolo unico, sembrerebbe che non ci siano problemi di sorta e che le poche difficoltà incontrate siano state ampiamente di colpo superate.

Di fatto, nonostante i messaggi e gli ordini di servizio a tappeto la formazione (quella per intenderci che servirebbe sul serio ai colleghi in sede) oggi non risulta ancora avviata, anche perché molto probabilmente mancano le specifiche competenze ed una adeguata professionalità sulle materie richieste.

Si sta cercando poi di sopperire in qualche modo con una task force formata da 9 lavoratori interinali (di cui 4 assegnati alla gestione del credito, 3 ai flussi e 2 al soggetto contribuente) alla enorme mole di lavoro accumulatasi nel tempo e senza contare i numerosi altri adempimenti per forza di cose tralasciati.

Caos pressoché totale anche per quanto concerne i verbali della invalidità civile, alla cui affannosa ricerca sono stati dirottati da tempo altri 5 interinali. Dilaga nel merito una vera e propria disorganizzazione, malcelata a stento e peraltro testimoniata in maniera inequivocabile dal penultimo ordine di servizio, per la gestione di un delicato adempimento sottovalutato, per la verità, fin dall’inizio.

Sui report frettolosamente definiti tutti positivi meglio stendere un velo pietoso in quanto, almeno dal punto di vista della produttività, i dati fornitici sul tavolo provinciale risultano palesemente fasulli, mentre lo standard globale di sede è comunque in ribasso. Ma questo bisognava aspettarselo…

 

Sul versante metropolitano c’è da registrare il goffo tentativo di giustificazione del gatto e della volpe con un comunicato ai limiti del paranormale sulla ormai imminente chiusura della sede di Roma centro, motivata da una produzione definita scarsa e da una logistica ai limiti dell’agibilità. In realtà i numeri dicono esattamente il contrario e, per quanto concerne la sicurezza, cosa dovrebbero allora lamentare le agenzie di Formia, Tivoli ed Ostia? Per non parlare di Anzio.

Esilarante poi la richiesta di un “progetto chiaro e dalle modalità trasparenti”. Dopo tutto quel che hanno combinato, il gatto e la volpe si arrampicano adesso sugli specchi, per dirimere lo “stato di incertezza” da loro stessi creato ad arte.

Dal canto nostro, abbiamo immediatamente contestato la nota dello scorso 21 giugno con cui l’amministrazione centrale ha ritenuto “definitivamente concluso il confronto sindacale sulle aree metropolitane” giungendo perfino ad inventarsi una sorta di accordo telematico su Torino, dove nessun accordo è stato siglato da alcuno.

Il fatto poi che in Piemonte l’Istituto abbia perso, nel merito, anche l’appello per attività antisindacale non sembra proprio insegnare nulla ai vertici di questa amministrazione, il cui obiettivo principale resta unicamente quello di negare l’evidenza e, per quanto possibile, continuare a far finta di niente.

Con queste premesse, è facile prevedere che nella prossima estate, decreto 78/2010 a parte (e scusate se è poco) nuovi diktat si abbatteranno su tutto il personale.

 

 

  Coordinamento Regionale RdB-USB INPS Lazio