Nel corso della “Giornata della trasparenza” dell’Inps, trasmessa ieri in business tv dalla “Sala Mancini” della Direzione Generale, abbiamo interrotto i lavori ed esposto uno striscione con la scritta “Via gli affaristi dall’Inps. Trasparenza negli appalti. Diritto alla contrattazione”. Nell’intervento che ci siamo conquistati abbiamo chiamato il Presidente Mastrapasqua a rispondere della mancata promessa, fatta nel settembre 2008 in video conferenza e ripetuta in altre occasioni, di evitare tagli al salario accessorio. In due anni il Fondo di Ente è diminuito di circa 45 milioni di euro. Abbiamo ricordato come il Presidente dell’Inps abbia rivendicato lo scorso anno il merito di aver suggerito la finestra mobile per l’uscita dal lavoro, il famoso “Lodo Mastrapasqua”, un modo per aumentare ulteriormente l’età per la pensione anche con quaranta anni di contributi versati. Un Presidente che invita i giovani precari a versare quanti più soldi possibile nel salvadanaio previdenziale per avere un domani una prestazione pensionistica dignitosa, come se stesse parlando a degli imprenditori e non a soggetti deboli, spesso costretti a lavorare in nero o con fasulli rapporti di lavoro parasubordinato. Dal Presidente dell’Inps ci aspetteremmo un impegno per il rilancio della previdenza pubblica e non la sponsorizzazione dei fondi pensione privati.
Un Presidente che ha messo un ultra settantenne, ex dirigente generale dell’Istituto, a capo dell’O.I.V. (l’Organismo Indipendente per la Valutazione introdotto dalla Riforma Brunetta), violando i due principali criteri per l’assegnazione di tale incarico: competenza nell’attività di valutazione ed età anagrafica non a ridosso della pensione. Il settantatreenne ex dirigente dell’Inps quando era in servizio si occupava di gestione del patrimonio immobiliare e il suo nome è finito all’interno di un procedimento della Corte dei conti contro due dirigenti del MEF, responsabili del declassamento di alcuni immobili di pregio ubicati nel quartiere Sallustiano a Roma, tra Porta Pia e Via Veneto. Il magistrato nel dispositivo della sentenza evidenziava il comportamento poco chiaro del dirigente dell’Inps e inviava gli atti alla Procura della Repubblica per l’accertamento di eventuali illeciti. Può ritenersi opportuna la scelta adottata da Mastrapasqua?
Con il nostro striscione abbiamo chiesto trasparenza nell’affidamento degli appalti e diritto alla contrattazione. Alcune ditte esterne, come la ormai famosa KPMG che il Presidente non vuole che nominiamo troppo, non si limitano più a fornire mera consulenza ma hanno assunto un ruolo di primo piano nella gestione dell’ente. La contrattazione è stata fatta a pezzi dalla Riforma Brunetta e la prova è nei contenuti del contratto integrativo 2010 che, nella stessa giornata di ieri, è stato presentato al tavolo sindacale nella versione rivisitata dai ministeri vigilanti. Nei tre anni di gestione Mastrapasqua l’Inps non ha ottenuto alcuna norma in deroga al parziale blocco delle assunzioni o risorse aggiuntive, come invece era stato promesso dal Presidente. Al contrario, anche nelle selezioni interne che regolano gli avanzamenti di carriera dei dipendenti, l’Inps rischia di diventare il fanalino di coda degli Enti Pubblici Non Economici.
Il Presidente Mastrapasqua ha fallito perché non ha saputo ottenere il miglioramento dei servizi coniugato al benessere organizzativo del personale. La Riorganizzazione delle Sedi che ha firmato nel 2008 ha determinato finora il peggioramento dei servizi e delle condizioni di lavoro del personale dell’Inps. Il Presidente Mastrapasqua se ne deve andare, deve dare le dimissioni e dedicarsi al jogging, mentre il settantatreenne capo dell’O.I.V. dovrebbe dedicarsi ai nipotini e al gioco delle bocce, liberando l’Inps da queste due ingombranti presenze.