Un dirigente, un comandante, un capo, dovrebbe soltanto guidare, prendere sagge decisioni e coordinare.
Senza un minimo di empatia e umanità ogni decisione diventa cieca e crudele.
Quello che è accaduto alla Scuola di Formazione Operativa di Montelibretti ha lasciato un dolore che non avrà mai fine.
Noi Lavoratori dei Vigili del Fuoco, noi Formatori ed Istruttori dei Vigili del Fuoco non siamo ingranaggi in uniforme.
Siamo persone che scelgono, ogni giorno, di fare i Vigili del Fuoco e di insegnare questo lavoro a chi si affaccia a questo mondo per la prima volta.
È proprio in questi momenti che si distingue chi ha la stoffa per definirsi Comandante da colui o colei che occupa la sedia solo perché toccava a lui.
Ebbene ci siamo imbattuti in una dirigente che da solerte burocrate ha impedito ad un istruttore di potersi recare nel più breve tempo possibile presso l’ospedale di Cosenza, dove sua figlia versava in condizioni gravissime.
Arroccandosi dietro mille sottigliezze normative, la richiesta veniva rifiutata ed il collega poteva raggiungere la sua famiglia, solo in tarda serata.
Purtroppo la ragazza è venuta a mancare a causa di un’improvvisa malattia.
Un atteggiamento inqualificabile da parte di chi dovrebbe sostenere i Lavoratori, dando un pessimo esempio a tutti gli Allievi che in quel momento erano presso la SFO, tradendo i valori ed i sani principi della “famiglia” dei Vigili del Fuoco.
All’Amministrazione chiediamo una sola cosa: riconoscere la propria responsabilità e il valore della vita, prima delle scartoffie e della burocrazia.
Questa cosa deriva dalla sempre più crescente voglia di far somigliare il Corpo Nazionale ad altro che non ci appartiene ed è assai distante da noi.
Non sappiamo più realmente chi siamo e stiamo perdendo sempre più la nostra identità e la nostra umanità di Pompieri.
Come Sindacato di Base non possiamo che esecrare e biasimare il comportamento della solerte Dirigente della Scuola di Formazione Operativa.
La USB Vigili del Fuoco esprime la più partecipata vicinanza e fratellanza a Maurizio e a tutta la sua famiglia per il lutto che li ha colpiti.
