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CONVEGNO PUBBLICO: LUNEDI’ 28 GIUGNO 2010 - ORE 17,00
AULA “F. FERRO” - FACOLTA’ DI MEDICINA A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” - SALERNO
Lunedì 28 giugno 2010 alle ore 17,00 presso l’Aula “F. Ferro” della Facoltà di Medicina dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, l’Organizzazione Sindacale RdB Sanità ha organizzato un Convegno Pubblico per pubblicizzare e discutere i risultati di un’inchiesta condotta in tutte le ASL e Aziende Ospedaliere della Regione Campania. Saranno presentati i risultati dell’inchiesta e un’analisi sulle condizioni di lavoro professionali, organizzative e relazionali della professione infermieristica a distanza di dieci anni dalla sua istituzione.
Inoltre ci sarà una sessione di lavoro che affronterà gli sviluppi di un altro profilo professionale quale quello dell’Operatore Socio Sanitario, figura altrettanto centrale per quanto riguarda i livelli assistenziali all’utenza.
La ricerca ha fatto emergere carenze, disagi, difficoltà e criticità in maniera preoccupante al punto da poter ritenere precaria la sicurezza delle prestazioni negli Ospedali, in particolare nelle aree cosiddette critiche (rianimazione, terapie intensive e pronto soccorso) anche alla luce della grave crisi finanziaria che sta soffocando la sanità pubblica regionale con grave pregiudizio della salute dei cittadini.
LUNEDI’ 28 GIUGNO 2010 - ORE 17,00
AULA “F. FERRO” - FACOLTA’ DI MEDICINA A.O.U. “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” - SALERNO
“Infermiere ed OSS: due professioni che si incontrano”
Una analisi sulle condizioni di lavoro scaturita dall’inchiesta fatta da RdB Sanità
Ore 17,00 - Saluto del Direttore Generale: Dr. Attilio Bianchi
Ore 17,10 - CPS Infermiere Vincenzo De Caro:
“Presentazione dei risultati di un’indagine sulla condizione dell’infermiere in Campania”
Ore 18,00 - Presidente IPASVI Salerno Carlo Celentano:
“Dopo 10 anni di professione quali mutamenti sono intervenuti per l’Infermiere”
ORE 18,20: OSS Ciro Amato:
“Operatore Socio Sanitario: ruolo tecnico o sanitario ?”
ORE 18,40 - SAIOT Aziendale con interventi di G. Longo e A. Stellato:
“L’Autonomia professionale dell’infermiere: un dovere, un diritto, un’opportunità”
ORE 19,00 - Dibattito con i relatori
ORE 19,30 - Conclusioni del Coordinatore Regionale RdB Sanità :Vito Storniello
Cronache del Mezzogiorno - 29 giugno 2010
Ecco i risultati dell'indagine effettuata dall'organizzazione sindacale Rdb Sanità: gli impiegati nel settore lamentano carenze di organico e turni massacranti
Infermieri insoddisfatti e oberati di lavoro
di Marta Naddei
Una vera e propria inchiesta, svoltasi a livello cittadino, regionale e nazionale, su quelle che sono le condizioni di lavoro professionali, organizzative e relazionali della professione infermieristica a distanza di dieci anni dalla sua istituzione. "Infermiere ed o.s.s.: due professioni che si incontrano": è questo il titolo dell'indagine, stabilita dall'organizzazione sindacale "Rdb sanità", svoltasi in tutte le Asl e le aziende ospedaliere della Campania e dalla quale sono emersi risultati non proprio confortanti; dallo studio condotto sono, infatti, emerse le carenze, i disagi e la grande preoccupazione che attanaglia gli operatori del settore, ulteriormente accentuata dai provvedimenti finanziari presi dal governo e dalla già precaria situazione della sanità campana, da tempo sotto commissariamento.
A presentare i risultati della ricerca, ncll'aula "Francesco Ferro" della facoltà di medicina dell'azienda ospedaliera "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona", sono stati diversi esponenti del settore: il cps infermiere, Vincenzo De Caro, il presidente Ipasvi Salerno, Carlo Celentano, l'operatore sanitario Ciro Amato, i rappresentanti del Saiot aziendale, Giuliano Longo e Adolfo Stellato, e il coordinatore regionale Rdb sanità, Vito Storniello.
I dati emersi dall'indagine pongono all'attenzione una situazione di estrema insoddisfazione e di preoccupante malcontento, come sottolinea Vito Stomiello: «Purtroppo la categoria degli infermieri non o ancora riuscita ad ottenere una sua vera e propria area professionale, nonostante siano anni che ci si batte per raggiungere tale obiettivo che, al momento, risulta effettivo soltanto sulla carta.
È, dunque, importante indagare intorno a questo disagio e anche, e soprattutto, intorno alla preoccupazione che nasce dall'esposizione al rischio del personale ospedaliere, come ha dimostrato il decesso del medico del Cardarelli di Napoli, in una delle sale operatorie». I risultati della ricerca effettuata non fanno altro che confermare le parole di Vito Stomiello: sul campione analizzato, comprendente tutte le Asl e gli ospedali della regione, il dato è davvero allarmante; le risposte ai quesiti di maggior pregnanza sottoposti al personale ospedaliere sono assolutamente indicative: in merito alla soddisfazione che deriva dalie modalità con cui si svolge le attività degli infermieri all’interno delle rispettive aziende ospedaliere, ben il 79% degli intervistati si è detto assolutamente insoddisfatto delle condizioni in cui si trovano costretti ad espletare il proprio dovere.
Così come la stessa percentuale di coloro che sono stati intervistati (79) ha riscontrato un'insufficienza di organico nelle proprie aziende di appartenenza: il numero degli infermieri è nettamnte inferiore a quello utile per ricoprire adeguatamente tutti i turni e tutte le attività. Un altro dato negativo è quello inerente alla meritocrazia e la scheda di valutazione stabilita dal ministro Brunetta che, per 1'81% degli intervistati genera favoritismi, mentre per il restante 9% premia effettivamente chi è meritevole. A seguire questa stessa linea negativa è anche il dato relativo al crescente malcontento tra gli infermieri per quel che concerne le retribuzioni: sempre il 79% di coloro che sono stati interpellati non ritengono per nulla adeguato il loro livello di retribuzione per i servizi forniti, anche in virtù dell'aumento del carico di lavoro che si è verificato per 1'84% degli intervistati e della mancanza di compatibilità tra gli orari di lavoro e la propria vita privata.
I problemi si evidenziano anche prendendo in esame quelle che sono le diverse leggi promulgate dal governo nel corso degli anni, dal 1990 in poi: una serie di normative che, certamente, mirano alla stabilizzazione e al riconoscimento della figura professionale dell'infermiere, ma che, dati alla mano, non vengono applicate come sarebbe opportuno, lasciando la categoria sempre ad un punto morto, impossibilitata, così, ad affermare la propria autonomia e la propria importanza. Dunque, un altro settore del pubblico impiego italiano, e campano, si mostra estremamente scontento e insoddisfatto della propria condizione lavorativa, tentando, tramite iniziative come questa, basata sulla ricerca sul campo, interpellando direttamente i lavoratori, di far sentire la propria voce e non finire nel dimenticatoio della burocrazia italiana.