La RSU dell’INPS di Torino Nord, delle sue agenzie di Chivasso e Ciriè e del P.I. di Settimo Torinese esprimono profondo sdegno per quanto contenuto nel D.L. 112/2008 con cui s’intende abbattere una scure sul Pubblico Impiego, già oggetto di nefaste campagne mediatiche come quella condotta recentemente sui “fannulloni”.
I lavoratori pubblici si considerano fieri di aver contribuito, con il loro lavoro, all’esistenza di quella Previdenza Pubblica che, con l’Istruzione, la Sanità e le tante conquiste dei nostri padri, contribuiscono a fare di questo un paese civile e solidale.
E’ davvero con la dedizione e l’impegno del proprio personale che l’INPS, malgrado le pesanti carenze d’organico, gestisce in Italia oltre 16.000.000 di pensioni, garantisce sostegno al reddito in caso di disoccupazione, malattia, mobilità e cassa integrazione e fornisce le prestazioni necessarie a garanzia della civiltà di questo paese.
Non crediamo che l’attacco sferrato negli ultimi tempi voglia davvero limitare il “privilegio” dei lavoratori pubblici; crediamo invece che voglia smantellare quel che resta dello stato sociale.
Quali sarebbero questi privilegi di cui godremmo? I nostri stipendi, come quelli degli altri lavoratori dipendenti, sono stati gravemente decurtati del loro potere d’acquisto; i nostri contratti, con aumenti risibili, non vengono mai rinnovati alla scadenza; il nostro rapporto di lavoro è da anni di tipo “privatistico”, possiamo essere licenziati e possiamo vedere decurtato anche individualmente il nostro salario accessorio; spesso siamo utilizzati per mansioni superiori per le quali non veniamo pagati…
Noi costiamo troppo? O costano troppo le consulenze, le esternalizzazioni, gli affitti che spesso gli enti sono costretti a pagare perché un qualche governo li ha indotti a dismettere il proprio patrimonio immobiliare, anche istituzionale? Si tratta di quel patrimonio, costruito con il denaro dei lavoratori tutti, che avrebbe dovuto anche salvaguardare le pensioni!
Vogliamo, noi lavoratori, sostituirci in uno scatto d’orgoglio alla nostra dirigenza centrale che non dice una parola quando gli attacchi passano attraverso la menzogna. Tutti sappiamo che l’INPS non ha MAI esternalizzato la liquidazione delle pensioni, pertanto la sbandierata produttività (sei volte la nostra!) dei “liquidatori esterni” è una bugia frutto di una precisa volontà. Ci saremmo aspettati una smentita da parte della nostra Direzione Generale ma è arrivato un silenzio assordante.
Ora ci si presenta un quadro di “arresti domiciliari” quando ci ammaleremo, impoveriti da decurtazioni dello stipendio, salassati di quella parte di salario accessorio (- 6.000 €. annui?) che rendevano appena dignitosa la nostra busta paga e dovremmo anche portare addosso il marchio dell’infamia per gli anni trascorsi fra ozio ed agi?
No, i lavoratori pubblici non ci stanno.
Rivendichiamo la dignità e l’indispensabilità del nostro lavoro e chiediamo a TUTTE le OO.SS. rappresentative di impegnarsi in una battaglia che vogliamo forte e determinata perché questa volta non possiamo perdere, per noi, per il futuro delle nuove generazioni, per il rispetto dovuto alle conquiste dei padri e per tutto il paese.
Sollecitiamo inoltre un coordinamento delle RSU, iniziando dalla provincia ma con la prospettiva di un allargamento a livello nazionale perché il ruolo delle rappresentanze unitarie possa contribuire in modo decisivo a determinare una linea condivisa.
La RSU di Torino Nord